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CRONACA ESTERA

Giulio Regeni ancora vivo 4 giorni dopo la scomparsa: il Governo sapeva, la rivelazione sui Servizi a Report

Nella puntata di Report la rivelazione su Giulio Regeni: il Governo sarebbe stato informato, 4 giorni dopo la scomparsa, che era ancora vivo

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Gabriele Silvestri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, esperto di media, scrive di cronaca, politica e attualità. Laureato in comunicazione alla Sapienza, si è affermato come autore e conduttore di TG e programmi giornalistici. Collabora con diverse redazioni online, emittenti televisive e radiofoniche.

Giulio Regeni sarebbe stato ancora vivo 4 giorni dopo la sua scomparsa e il Governo ne sarebbe stato al corrente. La rivelazione, fra gli argomenti principali della puntata di Report di domenica 2 giugno, è riconducibile a fonti vicine ai servizi segreti italiani. In particolare ci sarebbe un messaggio, ricevuto dalla lobbista italiana al Cairo, Zena Spinelli, in cui si affermava che Regeni era ancora vivo il 29 gennaio 2016. L’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi aveva dichiarato invece di essere stato informato della scomparsa solo il 31 gennaio.

Giulio Regeni era vivo il 29 gennaio 2016: perché il Governo non è intervenuto

Non ce l’abbiamo, ma è ancora vivo…” Il 29 gennaio 2016, quattro giorni dopo la scomparsa di Giulio Regeni, una lobbista italiana residente al Cairo ricevette questo messaggio da un contatto vicino al governo egiziano.

La donna, Zena Spinelli, aveva stretti rapporti con personalità di spicco dell’ambito militare e civile in Egitto. Quel giorno, Regeni era ancora vivo, e i servizi segreti italiani ne erano informati grazie alle comunicazioni con Spinelli.


La rivelazione contrasta la versione di Matteo Renzi, secondo il quale il Governo fu informato della scomparsa di Regeni solo il 31 gennaio 2016

Viene da chiedersi, dunque, se l’Italia abbia davvero fatto tutto il possibile per salvarlo e se siano stati esplorati tutti i canali per liberare il ricercatore dalle prigioni dei servizi egiziani, dove fu sequestrato e torturato.

L’approfondimento sul messaggio a Report domenica 2 giugno

Nel processo contro quattro agenti della National Security egiziana, accusati del sequestro, tortura e omicidio di Giulio Regeni, emerge quindi l’interrogativo cruciale, rilanciato domenica 2 giugno da Report, il programma di Sigfrido Ranucci, in un servizio di Daniele Autieri.

L’ex presidente del consiglio Matteo Renzi ha dichiarato, in commissione di inchiesta, di essere stato messo al corrente della scomparsa di Regeni solo il 31 gennaio, nonostante l’ambasciatore Massari avesse inviato una comunicazione in merito a Palazzo Chigi già il 28.

Inoltre, un’informativa dei carabinieri del Ros rivela che il 29 gennaio Zena Spinelli aveva informato i servizi italiani di una conversazione avuta con persone vicine al governo di Al Sisi.

Spinelli era inoltre in costante contatto con Gennaro Gervasio, docente alla British University del Cairo e amico di Regeni, che il ricercatore doveva incontrare il 25 gennaio nei pressi di piazza Tahir.

Le conversazioni fra Spinelli e Gervasio su Giulio Regeni

Gennaro Gervasio segnalò per primo la scomparsa di Giulio Regeni, contattando tra gli altri Zena Spinelli, che iniziò a cercare informazioni e scrisse a Gervasio di aver chiesto aiuto al suo amico Ayman Rashed, direttore del Ministero della Giustizia egiziano.

La mattina del 26 gennaio Rashed rispose a Spinelli, dicendole di aspettare 24 ore per vedere cosa poteva fare. Successivamente, Rashed tranquillizzò Spinelli, ma lei non condivise questi dettagli nemmeno con i carabinieri giunti al Cairo per indagare, raccontandoli invece a un amico.

Un testimone, che all’epoca lavorava all’Ambasciata, ha riferito a Report che Spinelli gli mostrò i messaggi scambiati con Rashed, in cui si leggeva: “Non ce l’abbiamo, ma è ancora vivo” (“We don’t have him, but he’s still alive” in inglese). Spinelli cancellò tutte le sue comunicazioni con l’Aise e con Rashed, ma alcuni messaggi sono stati conservati tramite screenshot inviati a Gervasio e sono ora agli atti.

Fonte foto: ANSA

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