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Giornata della popolazione: presto nel mondo saremo oltre 8 miliardi

I dati indicano che negli ultimi 200 anni la popolazione mondiale è cresciuta di quasi 7 miliardi. Asia e Africa i continenti più abitati. In Italia siamo meno di 59 milioni, ma il trend è negativo

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

In tutto il mondo l’11 luglio di ogni anno si festeggia la Giornata mondiale della popolazione. La ricorrenza, inserita in calendario dal consiglio direttivo del Programma di sviluppo delle Nazioni Unite nel 1989, ha l’obiettivo di aumentare la consapevolezza dei cittadini riguardo alle tematiche legate alla demografica: dalla parità dei sessi alla povertà, dalla salute durante la maternità ai diritti umani. Al tempo, a spingere l’avvio di questa ricorrenza era stato anche un traguardo significativo: la popolazione del mondo aveva infatti superato i 5 miliardi.

Da allora la crescita non si è fermata. A distanza di oltre 30 anni da quel giorno la popolazione mondiale nel 2020 aveva raggiunto i 7 miliardi e si accinge, nei prossimi anni, a superare quota 8 miliardi con un aumento che sembra irrefrenabile. Ma quali sono le nazioni in Europa con il maggior numero di abitanti? E come sta cambiando la demografia in Italia?

La popolazione in 200 anni è cresciuta di quasi 7 miliardi di abitanti

È soprattutto in questi ultimi secoli che la popolazione mondiale è cresciuta, soprattutto grazie allo sviluppo e alla rivoluzione industriale, a nuove scoperte nel campo medico e in generale al miglioramento della qualità della vita.

Poco più di 200 anni fa, la popolazione mondiale era appena sopra al miliardo. Il primo continente per abitanti era l’Asia con 750 milioni di persone, seguito dall’Europa con 224 milioni. Cento anni dopo, all’indomani della fine della prima guerra mondiale, la popolazione era arrivata a quasi 2 miliardi. In testa c’era sempre l’Asia con 1,1 miliardi di abitanti e a seguire l’Europa con 456 milioni. Nel 2021, ultimo anno di cui sono disponibili i dati, in totale nel mondo la popolazione era invece di 7,87 miliardi. La metà di questi vivono in Asia (4,68 miliardi), mentre il secondo continente per numero di abitanti è diventato l’Africa con 1,37 miliardi di abitanti. “Solo” in terza posizione troviamo l’Europa con 748 milioni di abitanti.

In Italia siamo in pieno declino demografico

Ma come si è evoluta la popolazione in Italia? Se prendiamo come riferimento il periodo dal 1900 al 2022 si può vedere che nell’arco degli ultimi 120 anni la popolazione è quasi raddoppiata. Nel 1900 il numero degli abitanti residenti era di 32.377.000 con un totale di 1,067,376 nuovi nati e 768,917 decessi, e un tasso naturale di 298.459. Nel 2014 – l’anno con il più alto numero di residenti – la popolazione italiana era invece di 60.345.917 con 502.596 nuovi nati e 598.364 decessi. Di fatto, in Italia, la crescita della popolazione è stata costante dal 1900 fino al 1992 con dei saldi negativi dovuti alla prima guerra mondiale nel 1917 e nel 1918. Per fare un esempio, proprio nel 1918 a fronte di 640.263 nuovi nati, le vittime furono 1.268.290 (dato più alto di sempre). Dal 1992 la curva demografica ha cambiato rotta e – tranne che nel 2004 e nel 2006 con leggeri dati positivi – il segno meno è sempre stato un costante. Attualmente, al primo gennaio del 2022, la popolazione totale risulta inferiore a 59 milioni di abitanti. Nel 2021 il saldo è stato negativo (-309,604 unità) segnando il terzo dato peggiore dopo il già citato 1918 e il 2020. Ma a colpire in negativo risulta essere il tasso di fertilità che, se nel 1900 era pari a 4.53, ora è pari a 1.25.

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