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Viktor Orban e Meloni allineati su migranti e natalità, ma è scontro su Ue e Ucraina: "Posizioni divergenti"

Giorgia Meloni ha ricevuto a Palazzo Chigi il premier Viktor Orban, alla vigilia della partita per le nomine dei vertici Ue e del semestre dell'Ungheria

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Claudio Carollo

GIORNALISTA

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di cronaca e attualità economico-politica, interessandosi nel tempo di tematiche sociali e sport. Ha collaborato con diverse testate nazionali, con esperienze anche in radio.

Un faccia a faccia di un’ora e mezza a Palazzo Chigi alla ricerca di punti in comune. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ricevuto l’omologo ungherese Viktor Orban alla vigilia del Consiglio europeo in cui comincerà la trattiva per la nomina dei vertici dell’Ue, a sei giorni dall’inizio del semestre di presidenza del governo di Budapest. “L’Italia è tra i nostri alleati più importanti. Specie per raggiungere gli obiettivi su migranti e competitività” ha dichiarato il premier ungherese nella conferenza al termine del bilaterale di Roma. L’alleanza non vale però in Europa dove il leader di Fidesz ha ribadito pubblicamente il rifiuto all’invito di Meloni ad entrare nel gruppo dei Conservatori al parlamento europeo (Ecr) da lei presiuduto Meloni.

Il bilaterale tra Viktor Orban e Giorgia Meloni

Il vertice di Roma è una delle tappe in programma per Viktor Orban tra Germania, Italia e Francia, prima di prendere la guida del semestre di presidenza europeo, a partire dall’1 luglio.

Al termine del bilaterale, il premier ungherese ha chiarito che tra gli argomenti affrontati nel confronto con Meloni non ci sono state questioni di partito che “abbiamo già chiuso lunedì a Bruxelles: noi seguiamo la politica nazionale e non possiamo fare parte di una famiglia politica dove c’è un partito rumeno che è anti-ungherese. Ma ci impegniamo a rafforzare i partiti di destra europei anche se non siamo nello stesso gruppo”.

Giorgia Meloni nella conferenza stampa al termine del bilaterale con Viktor Orban

La divergenza su ‘top jobs’ e Ucraina

In questo senso Orban ha sottolineato ancora una volta di non aver intenzione di condividere un “patto partitico” sui presidenti Consiglio, Commissione europea e Parlamento europeo. “Non possiamo accettare che in Europa si creino una maggioranza e un’opposizione e che una coalizione si divida i top jobs” ha dichiarato il leader di Fidesz.

Tra i motivi di maggiore differenza di vedute in Europa c’è soprattutto il disaccordo sull’appoggio all’Ucraina nella guerra contro la Russia. “Le nostre posizioni non sono sempre coincidenti ma apprezzo la posizione ungherese in Ue e Nato che consente agli alleati di assumere decisioni importanti anche quando non è d’accordo. Con Viktor abbiamo ribadito il sostegno all’indipendenza e sovranità ucraina” ha spiegato Giorgia Meloni, che ha però concesso all’omologo la condivisione delle “priorità del semestre di Presidenza ungherese dell’Ue, che partirà il primo luglio, a cominciare dalla decisione non scontata di inserire tra queste la sfida demografica“.

I temi dell’asse Ungheria-Italia

Come emerso dal vertice, la lotta alla denatalità è uno dei punti centrali nel campo dei temi in comune, come la difesa, la competitività e le politiche migratorie.

“Voi siete più vicini all’Africa, ma i migranti arrivano anche da noi. Noi appoggeremo tutto ciò che la premier ha proposto“, a partire dal Piano Mattei, ha assicurato Orban, affermando che o c’è “un progetto di sviluppo per l’Africa o ci sarà una migrazione di massa che non potremo gestire”.

Fonte foto: ANSA

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