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Giorgia Meloni e l'affondo al Pd dopo le critiche al premierato, dalle parole di Mattarella all'accusa ai dem

Intervistata da Paolo Del Debbio a "Dritto e Rovescio", la premier Giorgia Meloni ha parlato del premierato commentando le parole di Mattarella e indirizzando una stoccata al Pd

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Mauro Di Gregorio

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Approdato a QuiFinanza e Virgilio Notizie dopo varie esperienze giornalistiche fra Palermo e Milano. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

La premier Giorgia Meloni, intervistata da Paolo Del Debbio a Dritto e Rovescio su Rete 4, ha lanciato una stoccata al Pd dopo avere incassato aspre critiche sulla riforma sul premierato forte. Meloni ha inoltre dato la sua interpretazione delle parole del Capo dello Stato Sergio Mattarella che aveva messo in guardia contro ogni forma di “democrazia della maggioranza”.

Il monito di Mattarella

Intervenendo alla Settimana sociale dei Cattolici a Trieste, lo scorso 3 luglio, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva espresso un monito che in molti hanno interpretato come una critica alla riforma del premierato che sta a cuore a Meloni.

“Ci soccorre anche qui Bobbio – si era espresso Mattarella – quando ammonisce che non si può ricorrere a semplificazioni di sistema o a restrizioni di diritti ‘in nome del dovere di governare’. Una democrazia ‘della maggioranza’ sarebbe, per definizione, una insanabile contraddizione, per la confusione tra strumenti di governo e tutela della effettiva condizione di diritti e di libertà”, aveva spiegato il presidente.

Meloni commenta le parole di Mattarella

A sinistra vedo gente che “esulta come allo stadio” per le parole di Mattarella, ha commentato Giorgia Meloni.

Giorgia Meloni ha negato categoricamente che le parole di Mattarella fossero indirizzate al governo a trazione Fdi.

La premier ha inoltre criticato la sinistra e il cosiddetto “assolutismo della minoranza”:

Se non esiste un assolutismo della maggioranza figuriamoci se può esistere un assolutismo della minoranza. Lo abbiamo purtroppo visto quando la sinistra era al governo, quando c’era gente che perdeva le elezioni e che arrivava al governo e alla fine ti dicevano pure se potevi o non potevi uscire di casa. Quello è assolutismo dei poteri ed è il problema che la sinistra ha con questa riforma. Noi non modifichiamo i poteri del presidente del Consiglio, noi modifichiamo il potere dei cittadini che scelgono il presidente del consiglio.

La premier ha inoltre invitato a non tirare costantemente la presidenza della Repubblica per la giacchetta per coinvolgerla negli scontri fra maggioranza e opposizioni:

Io francamente non ho letto un attacco al governo e penso che non si faccia un favore alle istituzioni di questa repubblica se ogni cosa che dice il presidente viene strumentalizzata come se fosse il capo dell’opposizione. Il discorso del presidente era un discorso sulla democrazia, era un discorso molto alto ed è un discorso che io condivido perché se è vero che nelle democrazie non esiste un assolutismo nei poteri, non esiste neanche un assolutismo della maggioranze ed è per questo che ci sono dei contrappesi nei sistemi democratici.

L’attacco al Pd

La riforma sul premierato è passata al Senato lo scorso 18 giugno con 119 sì. “Li fermeremo insieme, li dobbiamo fermare”, aveva commentato a caldo la segretaria del Pd Elly Schlein invocando la piazza.

Schlein si prepara a un’estate militante, fra palchi e manifestazioni, e non esclude anche il ricorso a un referendum contro l’altra spina nel cuore delle opposizioni, ovvero l’autonomia differenziata tanto cara alla Lega.

Meloni sul Pd al governo “quando perde”

Perché il presidente del Consiglio viene scelto dai cittadini ma i poteri rimangono gli stessi. Ed é questo che spaventa la sinistra, il problema é questo, che se decidono i cittadini loro non possono più governare quando perdono le elezioni. Quindi il problema non è l’uomo solo al comando, ma un sistema nel quale c’è solo il Pd al comando.

Questo l’affondo della premier Giorgia Meloni contro il Partito Democratico, accusato di perdere sistematicamente le elezioni ma di trovare al contempo un modo di tornare puntualmente al governo del Paese.

Meloni contro Salis

Nel corso della puntata, inoltre, Meloni ha attaccato Ilaria Salis: “Considero vergognoso che chi viene pagato dagli italiani per scrivere le leggi, stia lì a fare apologia della violazione delle leggi. Considero vergognoso che dei privilegiati occupino abusivamente delle case destinate alla povera gente” le parole della premier”.

Fonte foto: ANSA

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