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Riaperture, durissimo scontro tra Giorgetti e Speranza: il motivo

Prima dell'annuncio della data del 26 aprile per le riaperture fatto da Mario Draghi è andato in scena un durissimo scontro tra Speranza e Giorgetti

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Scontro tra ministri sulle riaperture. Prima della data del 26 aprile, annunciata in conferenza stampa dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, nella cabina di regia è andata in scena una feroce lite tra due fazioni: quella capeggiata da Roberto Speranza e quella capeggiata da Giancarlo Giorgetti. Al fianco del ministro della Salute, Dario Franceschini (Pd) e Stefano Patuanelli (M5S). Con il ministro dello Sviluppo economico, invece, Maria Stella Gelmini (Forza Italia) ed Elena Bonetti (Italia Viva). Cosa è successo? Lo racconta La Stampa.

Riaperture, durissimo scontro tra Giorgetti e Speranza: il motivo

Il motivo del litigio è stato quello della data delle riaperture: Speranza optava per aprire il 2 maggio, Giorgetti per anticipare al 26 aprile.

Per placare gli animi è servito l’intervento del premier, Mario Draghi, che di fatto ha optato per accontentare il ministro della Lega.

Uno dei testimoni della lite, però, ha raccontato alla Stampa la grande abilità politica con cui Draghi ha gestito lo scontro. E anche di un Giorgetti più agguerrito che mai.

Riaperture, l’attacco di Giorgetti a Speranza: “Tu chi rappresenti?”

Quest’ultimo si sarebbe rivolto a Speranza chiedendogli di mostrare i dati scientifici che avrebbero impedito le riaperture almeno in alcune regioni: “Dobbiamo rispondere a chi non ce la fa più. Noi della Lega rappresentiamo certi mondi economici, tu chi rappresenti?“.

Draghi quindi ha scelto il compromesso: non ha deciso di riaprire tutto il 26 aprile, come richiesto dalla Lega, ma si è preso quello che lui stesso ha definito un “rischio calcolato” riportando in classe gli studenti e permettendo ai ristoranti di rialzare le saracinesche, seppur solo all’aperto.

Nemmeno il tempo di fissare la data del 26 aprile che la Lega è di nuovo sul piede di guerra, questa volta sul coprifuoco: al momento è rimasto invariato alle 22, ma Salvini vuole farlo slittare almeno di un’ora, alle 23.

Fonte foto: ANSA
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