Giordano show da Del Debbio: due gesti di protesta in diretta
In prima serata su Rete4 tra pensioni e sardine è andato in onda anche questo
Che sia l’originale o la sua imitazione fatta da Ubaldo Pantani a Quelli che il Calcio, Mario Giordano si conferma oramai uomo di spettacolo oltre che, apprezzato o meno, giornalista e opinionista. Protagonista assoluto di due gesti di protesta, ironici e provocatori al tempo stesso, ieri sera nel corso della trasmissione Dritto e Rovescio di Paolo del Debbio in prima serata su Rete4.
Il primo gesto di protesta di Mario Giordano arriva sull’argomento tasse e pensioni. Dapprima dice la sua: “L’aumento di 25 centesimi al mese ai pensionati è un’umiliazione e fa ridere che ci sia una parte della maggioranza che di notte fa una tassa e di giorno si dissocia dalla tassa che ha appena creato!”. Poi quando prende la parola Davide Faraone, esponente di Italia Viva, il nuovo partito di Renzi, il conduttore di Fuori dal Coro prende la sedia e si allontana dallo studio tra le risate e gli applausi del pubblico in sala.
Ma solo per finta, dopo un attimo rientra con la sedia e si siede con le mani nei capelli ascoltando Faraone che dice: “Giordano invece di alzarsi e andarsene dovrebbe chiedere a Salvini perché ha dato 20mila euro a 100mila persone e ci sono tanti pensionati che percepiscono 20 centesimi. Mi alzerei e me ne andrai io visto che non lo fai…”
Ma non è finita qui. Perché Mario Giordano concede di lì a poco il bis. Quando si parla del movimento delle sardine, con alcuni esponenti in studio, il giornalista, inquadrato dalle telecamere, si mette ad accarezzare un gatto di peluche richiamando idealmente l’hashtag e la campagna social #GatticonSalvini lanciata dallo stesso leader della Lega proprio per contrastare l’emergere delle sardine.
Seriamente però Giordano non ha parlato male delle sardine ma ha solo ammonito: “Quando ci sono movimenti che scendono in piazza la cosa è sempre positiva. Qualche settimana fa invece, mentre nasceva il Governo, scattò l’allarme delle piazze, sembrava fosse una minaccia che la destra si riunisse”.