Giletti minacciato da boss Graviano. La sua accusa allo Stato
Il giornalista Massimo Giletti ha commentato le minacce ricevute dal boss Filippo Graviano, lanciando una dura accusa sulla trattativa Stato-Mafia
Massimo Giletti è tornato a parlare delle minacce ricevute dal boss mafioso Filippo Graviano, condannato per le stragi del ’92 e del ’93, riportate nel libro di Lirio Abbate ‘U Siccu. Matteo Messina Denaro: l’ultimo capo dei capi’. Il conduttore di ‘Non è L’arena’, ospite di ‘In Onda’ su La7, ha dichiarato: “Chi fa il nostro lavoro mette in conto che ci possano essere delle situazioni pericolose. In quelle frasi, però, c’è un passaggio pesantissimo perché Graviano dice che il ministro fa il suo lavoro“.
Ancora Giletti: “A oggi non ho visto una presa di distanza netta di Bonafede: se io fossi ministro della Giustizia e un boss del livello di Graviano dicesse di me una cosa del genere, dopo due minuti direi prenderei le distanze”.
Il giornalista ha affermato di aver avuto “solidarietà da molte parti della politica, tranne una: non ho visto una presa di posizione pubblica del Movimento 5 Stelle. La Raggi lo ha fatto e ho molto apprezzato, avrei voluto lo facesse anche il Movimento 5 Stelle, i suoi vertici. Un silenzio che pesa“.
A proposito dei Cinque Stelle, Giletti ha aggiunto: “Hanno fatto quadrato attorno a un ministro, importante, molto vicino al premier Conte”.
Sempre nel corso della sua ospitata a ‘In Onda’, il giornalista ha dichiarato: “Continua a esserci una profonda trattativa tra lo Stato e la Mafia. Ne sono convinto. C’è ancora parte dello Stato che non sta dalla parte giusta”.