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RITIRO PRODOTTI ALIMENTARI

Gelato Selex ritirato dai supermercati per rischio Listeria: il lotto richiamato dal Ministero della Salute

Gelato Selex ritirato dagli scaffali dei supermercati per possibile presenza di Listeria: qual è il lotto, quali sono i rischi e cosa fare in caso di acquisto o consumo

Pubblicato:

Simone Vazzana

GIORNALISTA

Giornalista professionista, è caporedattore di Virgilio Notizie. Ha lavorato per importanti testate e tv nazionali. Scrive di attualità, soprattutto di Politica, Esteri, Economia e Cronaca. Si occupa anche di data journalism e fact-checking.

Rischio microbiologico. Il Ministero della Salute ha reso noto di aver richiamato del gelato dai supermercati. Si tratta del Saper di Sapori a marchio Selex. Il motivo è la presenza, in un lotto, di confezioni che potrebbero essere contaminate dal batterio Listeria Monocytogenes. Ecco cosa fare nel caso in cui si siano acquistate le confezioni nei supermercati e quali sono i rischi nel caso si sia consumato il prodotto in questione.

Qual è il lotto a rischio Listeria

Il Ministero della Salute ha disposto il ritiro di un lotto, considerato a rischio microbiologico, l’8 ottobre 2024: riscontrata la possibile presenza del batterio Listeria monocytogenes.

Quello che si sa è che il gelato è stato prodotto da Tonitto 1939 S.p.A., precisamente nello stabilimento di Genova. Il lotto di produzione è:

  • 180727

Uno dei gelati ritirati per rischio microbiologico

Tutte le confezioni del lotto – gusto zabaione, uvetta e rum – sono di 200 grammi e hanno come data di scadenza il 18 luglio 2027.

Cosa fare se si è acquistato il gelato ritirato

Se avete acquistato il lotto in questione, la raccomandazione delle autorità sanitarie è di non consumarne il contenuto.

Anzi, va riportato al punto vendita per richiederne la sostituzione o il rimborso.

Cosa si rischia con la listeriosi

Tutti i dettagli sull’infezione da batterio Listeria monocytogenes – Listeriosi – sono riportati sul sito del Ministero della Salute.

È molto diffuso nell’ambiente anche perché è in grado di resistere a basse temperature.

Il rischio infezione riguarda soprattutto i soggetti fragili, che potrebbero sviluppare una forma grave della malattia a prescindere dalle quantità di cibo contaminato ingerito. Si tratta di:

  • donne incinte
  • anziani
  • neonati
  • persone immunodepresse

Il consiglio è consumare i cibi dopo la cottura, visto che il batterio non le sopravvive, e soprattutto tenerli separati da altri cibi durante le fasi di preparazione: il batterio, infatti, può comunque contaminare cibi già cotti.

Gli alimenti a rischio sono diversi, tra cui:

  • latte
  • verdura
  • formaggi molli
  • carni poco cotte
  • insaccati poco stagionati

Fonte foto: 123RF

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