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Gelataia licenziata a Firenze reintegrata dal giudice: era spesso in ritardo per colpa dei treni regionali

I giudici della Corte d’Appello di Firenze hanno deciso per il reintegro della gelataia licenziata per aver accumulato diversi ritardi sul posto di lavoro

Pubblicato:

Antonio Cardarelli

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione alla Sapienza e master in Giornalismo Digitale alla Pul di Roma, è giornalista professionista dal 2007. Ha lavorato come redattore in diversi quotidiani locali e, successivamente, ha ricoperto lo stesso ruolo per siti di informazione nazionali, per i quali ha anche seguito i canali social.

Una gelataia di Firenze era stata licenziata per i troppi ritardi sul lavoro, ma i giudici hanno deciso per il suo reintegro. Infatti, secondo i magistrati, i ritardi erano causati da quelli dei treni regionali che la giovane utilizzava per recarsi a lavoro. Da qui la sentenza che, confermando quanto deciso in primo grado, ha ordinato il reintegro della gelataia.

Gelataia licenziata a Firenze, i ritardi dopo il trasferimento

La vicenda comincia nel 2022 a Firenze, quando la gelataia in servizio in un punto vendita della stazione viene trasferita nel centro storico.

Arrivando a lavoro tutte le mattina da Pontassieve con i treni regionali, la dipendente si era presentata in ritardo 8 volte in circa quattro mesi. Nel novembre del 2022, a causa di questi ritardi, era stata licenziata.

Pontassieve si trova a pochi chilometri da Firenze

Per i giudici ritardi provocati dai treni regionali

I giudici del primo grado del Tribunale di Firenze avevano poi accolto il ricorso della giovane, ordinando all’azienda il reintegro. Ma la società si era opposta, presentando un ricorso.

I giudici della Corte d’Appello hanno confermato la sentenza, riconoscendo inoltre il carattere ritorsivo del licenziamento. Da quanto emerso nel processo, infatti, il trasferimento nel punto vendita del centro storico era stato deciso dopo che la ragazza aveva chiesto un congedo per motivi di studio, allo scopo di completare gli studi universitari.

Dopo il trasferimento erano cominciati i ritardi che avevano poi portato al licenziamento.

“Impensabile andare a lavoro in auto”

Ma secondo i giudici della Corte d’Appello di Firenze, che hanno accolto il ricorso della studentessa di Pontassieve difesa dagli avvocati Andrea Stramaccia e Lorenzo Calvani, i ritardi erano imputabili ai disservizi della linea ferroviaria regionale.

A detta dei giudici, inoltre, non sussistevano motivi per trasferirla nel punto vendita del centro storico, perché la commessa era stata rimpiazzata da un’altra dipendente nella gelateria della stazione.

Nella sentenza i giudici Papait, Rugiu e Taiti hanno specificato che per una commessa assunta part time è impensabile, per ovvi motivi economici, arrivare a lavoro in auto per non accumulare ritardi.

Fonte foto: ANSA

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