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Francesco Acerbi assolto dall'accusa di razzismo di Juan Jesus in Inter-Napoli: le critiche dall'estero

Francesco Acerbi è stato assolto dall'accusa di razzismo mossagli da Juan Jesus durante Inter-Napoli: le motivazioni della sentenza

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Simone Vazzana

GIORNALISTA

Giornalista professionista, è caporedattore di Virgilio Notizie. Ha lavorato per importanti testate e tv nazionali. Scrive di attualità, soprattutto di Politica, Esteri, Economia e Cronaca. Si occupa anche di data journalism e fact-checking.

Assolto. Durante Inter-Napoli il calciatore azzurro Juan Jesus aveva apertamente accusato il collega avversario, Francesco Acerbi, di razzismo. Il centrale della Nazionale, escluso dalle amichevoli dell’Italia contro Venezuela ed Ecuador proprio perché coinvolto nelle indagini della Procura della Figc, non sarà squalificato: il giudice sportivo, Gerardo Mastrandrea, non ha trovato prove della sua colpevolezza. Immediata la frecciata del giornalista Enrico Varriale.

Acerbi assolto, le motivazioni della sentenza

Francesco Acerbi è stato assolto non per non aver commesso il fatto, ma per mancanza di prove.

Ecco le motivazioni della sentenza:

“Al minuto 13 del secondo tempo l’arbitro riferiva quanto segnalatogli da Juan Jesus circa le presunte espressioni offensive di discriminazione razziale da parte di Francesco Acerbi. Da parte di Acerbi nei confronti di Juan Jesus è sicuramente compatibile con l’espressione di offese rivolte, peraltro non platealmente (con modalità tali cioè da non essere percepite dagli altri calciatori in campo, dagli Ufficiali di gara o dai rappresentanti della Procura a bordo del recinto di giuoco), dal calciatore interista, e non disconosciute nel loro tenore offensivo e minaccioso dal medesimo ‘offendente, il cui contenuto discriminatorio però, senza che per questo venga messa in discussione la buona fede del calciatore del Napoli, risulta essere stato percepito dal solo calciatore ‘offeso’ (Juan Jesus), senza dunque il supporto di alcun riscontro probatorio esterno, che sia audio, video e finanche testimoniale. La condotta discriminatoria, perdipiù quando riferita alla razza, deve essere sanzionata con la massima severità, ma occorre che l’irrogazione di sanzioni così gravose sia corrispondentemente assistita da un benché minimo corredo probatorio, o quanto meno da indizi gravi, precisi e concordanti in modo da raggiungere al riguardo una ragionevole certezza. Essendo raggiunta sicuramente la prova dell’offesa, ma rimanendo il contenuto gravemente discriminatorio confinato alle parole del soggetto offeso, senza alcun ulteriore supporto probatorio e indiziario esterno, diretto e indiretto, anche di tipo testimoniale, non si raggiunge nella fattispecie il livello minimo di ragionevole certezza“.

Pertanto, il giudice – come sottolineato da lui stesso – non ha messo in dubbio le parole di Juan Jesus.

La frecciata di Enrico Varriale

Dopo la pubblicazione delle motivazioni, il giornalista Enrico Varriale – su X – ha commentato così: “Assolto Acerbi. Nessuna giornata di squalifica. Ennesima pessima figura per il calcio italiano. Una pagina di pura ipocrisia che qualcuno dovrà spiegare a un uomo perbene come Juan Jesus e a chi ancora si ostina a credere che questo carrozzone abbia ancora dei valori”.

La risonanza all’estero, Italia tacciata di razzismo

Anche all’estero hanno commentato la sentenza, con diversi utenti che su X hanno tacciato l’Italia di razzismo.

Tra i vari commenti si legge: “Come previsto, il campionato più razzista mai visto” o ancora “Juan Jesus ha detto che Acerbi si è scusato per la frase razzista, ma questa è la Serie A“, e poi “Ovviamente è l’Italia dei razzisti“.

Fonte foto: ANSA

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