Fornero boccia la manovra del governo Meloni: "Non libererà l'Italia da un futuro di declino"
Elsa Fornero ha criticato duramente la nuova Legge di Bilancio, in quanto non ritenuta all'altezza di risolvere i problemi dell'Italia
È ormai corsa contro il tempo per l’approvazione finale della nuova Legge di Bilancio, i cui contorni non appaiono ancora del tutto definiti. Il rischio è che l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni si ritrovi a operare in esercizio provvisorio: per scongiurarlo, cresce sempre di più l’ipotesi del voto di fiducia in Parlamento.
Intanto, mentre le discussioni sulla bozza vanno avanti dopo la presentazione degli emendamenti, non mancano le critiche. Elsa Fornero, ministro del Lavoro e delle Politiche sociali nel governo Monti, ha di fatto bocciato totalmente la manovra, spiegando le sue ragioni su ‘La Stampa’.
- La delicata situazione dell'Italia
- Le critiche alla manovra finanziaria
- L'affondo contro la premier Meloni
La delicata situazione dell’Italia
Secondo Fornero la Legge di Bilancio 2023 non è all’altezza delle attuali necessità dell’Italia, descritto come un Paese “intrappolato”, che attraversa i periodi di crisi “in condizione di debolezza come un paziente con malattia cronica”. Prima l’emergenza finanziaria del 2008 da cui è derivata la Grande Recessione, poi il Covid, la guerra in Ucraina, la crisi energetica e l’inflazione.
Per l’economista “l’Italia è nella morsa di una successione di emergenze che obbligano i governi a tamponare i problemi, peraltro senza mai estirparne le radici“. Infatti, ha ricordato, il centrosinistra ha cercato di fronteggiare la situazione “all’insegna della solidarietà, declinata principalmente con trasferimenti e bonus di vario tipo, della cui efficacia non ci si è troppo preoccupati una volta entrati in vigore”.
Il governo di destra-centro, così lo ha chiamato Elsa Fornero, “non ha, con la Legge di Bilancio, sostanzialmente cambiato registro, limitandosi a ridisegnarne la direzione, soprattutto a vantaggio dei lavoratori autonomi e dei veri o potenziali evasori“.
Le critiche alla manovra finanziaria
Stando a quanto affermato dall’ex ministra del governo Monti nessuna manovra “incentrata sulla distribuzione/redistribuzione di benefici” può essere in grado di riportare l’Italia sulla strada della crescita sostenibile. “Occorrono visione e priorità definite”, ha sottolineato.
Elementi che a detta di Fornero risultano essere assenti nella nuova Legge di Bilancio, descritta solamente come “di galleggiamento”. Per questo “non basterà a liberarci da un futuro di declino”. E ha rincarato: “Sarebbe stato però illogico aspettarsi di più”.
L’affondo contro la premier Meloni
Il problema di fondo, secondo quanto espresso da Elsa Fornero, risiede nello stesso programma elettorale con cui Giorgia Meloni ha vinto le elezioni.
Su ‘La Stampa’ ha quindi precisato che la premier dovrebbe riconoscere l’inadeguatezza rispetto ai problemi dell’Italia, “ora che ha avuto un assaggio di ciò che significa essere responsabile della guida di un Paese e il coraggio di rimangiarsi misure di bandiera piuttosto rozze, come la liberalizzazione del contante e la non penalizzazione per chi rifiuta pagamenti con carte”.
Tra i provvedimenti oggetto della critica, la riforma fiscale “che tende a ridurre la progressività delle imposte e ad aumentare con il federalismo le disparità tra Nord e Sud”, la tutela degli interessi nazionali con la pretesa di aiuti europei, una controriforma della previdenza “che anziché contrastare gli effetti dell’invecchiamento contribuirà ad aumentare la spesa”.
E ancora, “una visione meritocratica della scuola e della società senza la dovuta attenzione al livellamento delle opportunità“, una “scarsa sensibilità” al tema della povertà, una “non chiara intenzione di fermare il declino della sanità pubblica“.
Sulla base di questo secondo l’economista la premier Meloni dovrebbe riformulare il suo programma di legislatura e puntare al contrasto strutturale al declino che non è riuscito ai precedenti governi. “È qui – ha affermato – che si misurerà la sua leadership”.