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Formaggio Castelmagno ritirato da supermercati per possibile presenza di Escherichia Coli: il lotto richiamato

Formaggi Castelmagno ritirati per rischio microbiologico dai supermercati, possibile presenza di Escherichia Coli: il numero del lotto contaminato

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Simone Vazzana

GIORNALISTA

Giornalista professionista, è caporedattore di Virgilio Notizie. Ha lavorato per importanti testate e tv nazionali. Scrive di attualità, soprattutto di Politica, Esteri, Economia e Cronaca. Si occupa anche di data journalism e fact-checking.

Del formaggio Castelmagno è stato ritiratodai supermercati per la presenza del batterio Escherichia Coli. A segnalarlo ci ha pensato il Ministero della Salute il 12 febbraio, disponendo il richiamo di un lotto del prodotto. Ecco cosa fare nel caso in cui si siano acquistate delle confezioni.

Qual è il lotto contaminato

Il Ministero della Salute ha disposto il richiamo di un lotto di formaggio Castelmagno prodotto dalla Società agricola La Bruna di Fiandino Davide & C.S.S., la cui sede dello stabilimento è a Monterosso Grana, in provincia di Cuneo.

Secondo quando pubblicato sul sito del Ministero, in questo prodotto si è riscontrata la presenza di Escherichia Coli STEC.

I formaggii Castelmagno ritirati dal Ministero della Salute

Il lotto ritirato è il numero 23151011, il marchio di identificazione è IT01742CE: data di scadenza al 29 febbraio 2024, tutti i formaggi sono venduti con forme intere da 2 chilogrammi.

C’è poi un’altra varietà di Castelmagno ritirata, questa volta prodotta da Beppino Occelli La Formaggeria Srl, con lo stesso numero di lotto di produzione, ma marchio di identificazione ITL4C8ZCE (prodotto a Farigliano, in provincia di Cuneo).

In questo caso le confezioni sono di peso variabile, mentre le date di scadenza sono fissate a 8, 10 e 12 marzo 2024.

Cosa fare se si sono acquistati i Castelmagno

Se avete acquistato una confezione del lotto ritirato, la raccomandazione delle autorità sanitarie è di non consumarne il contenuto.

L’invito è di restituirlo nel punto vendita in è stato effettuato l’acquisto: il costo sarà rimborsato anche in assenza dello scontrino.

Che cos’è l’infezione da Escherichia coli?

Come spiegato dal sito dell’Humanitas, l’Escherichia coli (E. coli) è la specie di batterio più nota del genere Escherichia.

Costituisce parte integrante del normale microbiota intestinale dell’uomo e di altri animali a sangue caldo.

Nonostante la maggior parte dei ceppi siano innocui, alcuni causano malattie intestinali di diversa gravità (che possono manifestarsi con dolore addominale, vomito, diarrea con sangue) ed extra-intestinali, come ad esempio infezioni del tratto urinario, peritonite, setticemia, polmonitemeningite.

L’infezione da Escherichia coli, che può provenire da acqua o cibo contaminati – soprattutto da alimenti come frutta e verdura, spesso consumati crudi, ma anche da latte non pastorizzato e carne non cotta – può risultare molto pericolosa soprattutto per i bambini piccoli e anziani, che possono sviluppare una forma di insufficienza renale, la sindrome emolitico uremica.

L’Escherichia coli è sensibile al calore: la cottura dei cibi permette quindi di neutralizzarlo.

Quali sono le cause dell’infezione da Escherichia coli

L’infezione può provenire da acqua o cibo contaminati, ma anche tramite il contatto da persona a persona, soprattutto quando i soggetti infetti non si lavano correttamente le mani.

Quali sono i sintomi dell’infezione da Escherichia coli

I principali sintomi dell’infezione sono:

  • diarrea, anche con sangue;
  • crampi addominali;
  • nausea e vomito.

Come prevenire l’infezione da Escherichia coli

Nessun farmaco è in grado di proteggere dall’infezione da Escherichia coli.

Tra i comportamenti da adottare per non incorrere nell’infezione:

  • evitare cibi “a rischio”;
  • lavare accuratamente gli alimenti crudi;
  • lavare gli utensili da cucina con acqua calda e sapone prima e dopo l’uso;
  • usare contenitori separati per ogni alimento;
  • lavarsi bene le mani prima di cucinare.

Fonte foto: 123RF

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