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Dengue a Fano, 102 casi e decine di ricoveri: l'allarme di Burioni sul focolaio e l'avvertimento sulle zanzare

Il maxi focolaio di Dengue a Fano, nelle Marche, è arrivato a contare 102 casi accertati. Il virologo Roberto Burioni: "Se fossi un turista me ne andrei immediatamente"

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Alberto Cantoni

GIORNALISTA

Giornalista professionista. Scrive di cronaca e attualità, ma le passioni più grandi sono la tecnologia e l’innovazione. Dopo una laurea in Comunicazione e un master in Giornalismo muove i primi passi nelle redazioni di alcune testate nazionali tra Milano e Roma. Attualmente collabora con diverse realtà editoriali.

Continuano a salire i casi di febbre Dengue a Fano, nelle Marche, dove il maxi focolaio è arrivato ormai a contare 102 casi accertati e una decina in attesa di conferma. Sul caso del Comune marchigiano ha espresso la sua preoccupazione anche il noto virologo Roberto Burioni, che ha definito la situazione “fuori controllo”.

Oltre 100 casi, ricoverati la metà

Adnkronos riferisce che i casi confermati di Dengue a Fano sarebbero 102, con la metà delle persone colpite costrette al ricovero in ospedale.

Le persone coinvolte sono finite in diversi reparti, a scopo precauzionale:

  • Malattie infettive
  • Medicina
  • Geriatria
  • Neurologia


Operatori addetti alla disinfezione adulticida e larvicida, resa necessaria dal sospetto caso di Dengue, ripuliscono un quartiere a Brescia

Ci sarebbe un solo caso pediatrico, ma anche un caso che avrebbe presentato shock ipovolemico (causato dalla diminuzione acuta della massa sanguigna circolante per una emorragia o per una perdita di liquidi) in fase di defervescenza.

Le parole di Roberto Burioni sul focolaio di Dengue a Fano

“La situazione è fuori controllo, le infezioni sono come minimo il doppio”, ha scritto Burioni in un post pubblicato sul proprio profilo Facebook.

“Speriamo nell’arrivo del freddo – prosegue -, pensate se fosse successo a giugno. Se fossi un turista a Fano me ne andrei immediatamente“.

Il virologo dell’ospedale San Raffaele di Milano ha inoltre spiegato ad Adnkronos Salute che “dove ci sono uomini non ci devono essere zanzare tigre. Fine del discorso. Se poi per altri motivi si decide di non eradicarle (magari di non provarci neanche) la questione è politica, e bisogna in questo caso essere pronti a pagare il prezzo della diffusione evitabile di queste malattie”.

L’esperto ha anche rievocato il passato facendo riferimento al 1946, quando l’Italia riuscì a eradicare la zanzara anofele, e insieme ad essa la malaria.

L’assenza di farmaci e il vaccino

“La Dengue – ha tenuto a precisare Burioni – non è, come hanno improvvisamente detto alcuni, una semplice influenza”.

Di solito la malattia guarisce spontaneamente, tuttavia “in un paziente su 20 ha un decorso molto più grave e può essere addirittura fatale. Non abbiamo farmaci specifici e abbiamo da pochissimo un vaccino che, che però è inutilizzabile nel contesto italiano”.

Cosa è la Dengue

La Dengue è una malattia causata da un virus che viene trasmesso dalla puntura della zanzara Aedes aegypti.

Provoca febbre, mal di testa e affaticamento. Nelle forme più gravi, può causare anche emorragie interne: per questo è ritenuta responsabile della morte 40mila persone ogni anno nel mondo.

Un recente articolo di Nature spiega che, pur essendo tipica delle regioni tropicali, è in aumento in Europa meridionale, Italia inclusa. I casi potrebbero aumentare anche nel nostro Paese perché, viaggiando sempre di più, abbiamo importato zanzare “aliene” adattabili.

Sono stati 23 i Paesi che nel 2023 hanno registrato focolai di dengue: Argentina, Belize, Bolivia, Brasile, Colombia, Costa Rica, Repubblica Dominicana, Ecuador, Grenada, Guadalupa, Guatemala, Honduras, Saint Martin, Giamaica, Martinica, Messico, Nicaragua, Panama, Paraguay, Perù, Porto Rico, Saint Barthélemy e Suriname.

Sintomi e trattamento

Di solito la Dengue dà luogo a febbre nell’arco di 5-6 giorni dalla puntura della zanzara, con temperature del corpo spesso molto elevate.

La febbre è accompagnata da mal di testa acuti, dolori attorno e dietro agli occhi, forti dolori muscolari e alle articolazioni, nausea e vomito, irritazioni della pelle che possono apparire sulla maggior parte del corpo dopo 3-4 giorni dall’insorgenza della febbre. I sintomi tipici sono spesso assenti nei bambini.

Fonte foto: ANSA

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