Firenze, valigie con resti umani: fidanzata del figlio in carcere
Arrestata la ex fidanzata del figlio dei due albanesi i cui resti sono stati trovati in quattro valigie. La soluzione del giallo
Svolta nel caso delle valigie con resti umani ritrovate a Firenze. Una donna, Elona Kalesha, è stata arrestata durante le indagini per la morte di Sheptim e Teuta Pasho, scomparsi nel 2015 e i cui resti sono stati trovati in quattro valigie. I carabinieri, come riporta Ansa, hanno eseguito un decreto di fermo del Pm a carico della fidanzata 36enne del figlio. Albanese anche lei, all’epoca della sparizione dei due era la sua convivente.
La donna, secondo il decreto di fermo disposto dal Pm Ornella Galeotti, è accusata di omicidio, occultamento e vilipendio dei cadaveri dei due coniugi. La donna è stata arrestata a Firenze.
Una delle figlie delle vittime, Vittoria, aveva raccontato a una tv albanese che era stata proprio l’ex del fratello a vedere per l’ultima volta i genitori ancora in vita nell’appartamento dove li aveva ospitati prima che sparissero. Il movente del delitto potrebbe essere maturato per una storia legata a una somma di 40-50 mila euro del figlio che Shpetim e Teuta custodivano.
Valigie con resti umani, donna fermata non risponde al pm: si aprono le porte del carcere
Si è avvalsa della facoltà di non rispondere a pm e investigatori dei carabinieri Elona Kalesha, che nelle scorse ore era stata condotta nella caserma del comando provinciale dell’Arma per essere interrogata. Dopo l’incontro con gli agenti è stata trasferita in carcere in quanto si ritiene che ci sia “pericolo di fuga”. E’ quanto stabilisce il decreto di fermo eseguito.
Nel frattempo è stata sequestrata la casa dove è stata fermata la 36enne. L’abitazione è a Firenze in via Felice Fontana. I carabinieri hanno sequestrato anche il garage di un’altra abitazione, quella di via del Pantano 16, sempre a Firenze, dove la donna conviveva con Taulant Pasho nel periodo dell’improvvisa scomparsa di Shpetmi e Tauta Pasho.
Il garage è quello dove nel giugno 2016 furono ritrovati 6 chili di marijuana e pertanto Taulant Pasho fu arrestato. Nello stesso garage, nei periodi successivi (2016 e 2017), i condomini sollecitarono un sopralluogo delle autorità per motivi igienici a causa del cattivo odore, che però – come già precisato dagli stessi inquirenti – era da attribuire a deiezioni dei cani lì custoditi.
Valigie con resti umani, la vicenda
Shpetimi Pasho, albanese di 54 anni e la moglie Teuta, 52 anni, scomparvero entrambi nel novembre 2015 mentre erano in Toscana. Poi, alcune settimane fa, il ritrovamento dei loro resti in quattro valigie.
Lui ucciso con una coltellata alla gola, è stato individuato dal Ris di Roma grazie alla comparazione dattiloscopica delle impronte digitali, ricavate dal documento che fece per il permesso di soggiorno, con un dito che fa parte dei reperti delle valigie abbandonate.
Anche un tatuaggio su un braccio ha aiutato l’identificazione, non tanto per il nome della città di origine, Valona che c’è scritto, quanto per le prime tre lettere del suo nome Shpetmi, Shp incise nella prima epidermide. La donna, secondo i medici legali, sarebbe invece stata uccisa in un pestaggio dove venne strangolata.
Il figlio della coppia era detenuto nel carcere di Sollicciano, non lontano dal luogo dove sono state rinvenute le valigie (un terreno vicino la superstrada Firenze-Pisa-Livorno). Nell’ottobre 2016 fu messo ai domiciliari ma evase dopo due settimane. Nei giorni scorsi è stato ritrovato in Svizzera.