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CRONACA NERA

Filippo Turetta e il dettaglio sul nastro adesivo usato per legare Giulia Cecchettin: quando l'ha comprato

Filippo Turetta, accusato dell'omicidio dell'ex fidanzata Giulia Cecchettin, avrebbe acquistato online del nastro adesivo usato per legare la ragazza

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Roberto Vivaldelli

GIORNALISTA

Giornalista professionista esperto di relazioni internazionali e geopolitica, scrive anche di attualità, cultura ed economia. Collaboratore di diverse testate nazionali, ha scritto due libri e curato la pubblicazione in italiano di un saggio del politologo statunitense John J. Mearhseimer.

Filippo Turetta, accusato dell’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, avrebbe acquistato online del nastro adesivo compatibile con il pezzo di scotch che rinvenuto nella zona industriale di Fossò (Venezia) dove Giulia Cecchettin, secondo quanto ricostruito, subì l’ultima fase dell’aggressione.

Nuovi dettagli sull’indagine

Il particolare del nastro adesivo è stato diffuso dal quotidiano La Stampa di venerdì 24 novembre.

Secondo quanto riferito dall’agenzia Ansa, l’acquisto del nastro adesivo da parte di Filippo Turetta sarebbe stato effettuato due o tre giorni prima dell’11 novembre.

Nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere che ha portato al mandato d’arresto europeo, emessa dal gip di Venezia Benedetta Vitolo su richiesta del procuratore Bruno Cherchi e del pm Andrea Petroni, riporta l’agenzia Ansa, vengono contestati a Turetta l’omicidio volontario aggravato dalla relazione affettiva, terminata perché Giulia aveva lasciato Turetta la scorsa estate, e il sequestro di persona.

Procura valuta premeditazione e occultamento cadavere

Gli inquirenti sono al lavoro per valutare di contestare a Turetta l’aggravante della premeditazione e anche il reato di occultamento del cadavere.

Come spiega l’Adnkronos, infatti, Filippo Turetta, accusato dell’omicidio volontario dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin aggravato dal vincolo del legame affettivo, potrebbe veder cambiare il campo d’imputazione nei suoi confronti già prima dell’interrogatorio di garanzia, non ancora fissato, davanti al gip di Venezia Benedetta Vitolo

Il padre di Filippo, Nicola Turetta, a colloquio con i giornalisti

Il pm Andrea Petroni potrebbe contestare, infatti, oltre l’omicidio e il sequestro di persona, anche l’occultamento di cadavere per aver caricato in auto la studentessa, aver percorso oltre 100 chilometri e quindi essersi sbarazzato del cadavere gettandola in un dirupo vicino al lago di Barcis.

Per quanto concerne l’omicidio, si attende l’autopsia che dovrà stabilire se la ventina di coltellate inflitte alla ragazza possano far scattare ulteriori aggravanti.

L’aggravante della premeditazione porterebbe la pena massima prevista all’ergastolo, con l’impossibilità, da codice, di chiedere il rito abbreviato.

Sorvegliato a vista

Filippo Turetta sarà sorvegliato a vista per evitare rischi legati “alla sicurezza” del giovane arrestato con l’accusa di omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, ma anche “per vigilare su possibili rischi autolesivi“.

È questa, riporta l’agenzia Adnkronos, la prassi che vige nelle carceri italiani e che, da quanto apprende l’Adnkronos, verrà messo in atto dietro le sbarre di Santa Maria Maggiore a Venezia dove il suo arrivo, dalla Germania, è in programma domani, sabato 25 novembre, proprio nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

Lo studente, che compirà 22 anni a dicembre, sarà visitato dal medico, poi dallo psicologo (potrebbe essere valutata la visita anche da parte di uno psichiatra) per valutare il “rischio suicidario”.

Fonte foto: ANSA/INSTAGRAM

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