Fentanyl usato per tagliare l'eroina, scatta allarme in Italia: la scoperta in una dose sequestrata a Perugia
Il Fentanyl è arrivato nelle strade d'Italia: a Perugia, in una dose sequestrata, è stato usato per tagliare l'eroina. Nel Paese scatta l'allarme, quali sono i rischi
Alla fine, l’allarme è scattato. Martedì 30 aprile il Sistema nazionale di allerta rapida per le droghe (NEWS-D), coordinato dal Dipartimento per le politiche antidroga (DPA), ha diffuso un’allerta in merito alla presenza di Fentanyl. Quest’ultimo sarebbe stato usato per tagliare una dose di eroina, poi sequestrata a Perugia, come verificato dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss). È la prima volta che si accerta la presenza del Fentanyl in Italia nelle strade. Per questo motivo è stato attivato il Piano nazionale di prevenzione: ecco cosa prevede.
- Cosa prevede il Piano nazionale di prevenzione contro il Fentanyl
- Cosa sappiamo sul Fentanyl trovato a Perugia
- La nota del Ministero della Salute
- Cos'è il Fentanyl
- Quali danni può causare il Fentanyl: perché è molto pericoloso
- Cos'è la leucoencefalopatia
Cosa prevede il Piano nazionale di prevenzione contro il Fentanyl
Il Piano nazionale di prevenzione prevede essenzialmente l’invio dell’allerta a tutte le forze di polizia e a tutte le amministrazioni, al fine di consentire le necessarie misure politico-sanitarie in risposta alle emergenze, e di contrasto al traffico.
L’allerta è stata diffusa "affinché sia rafforzata la rete di monitoraggio territoriale e aumentata l’attenzione in tutti i settori potenzialmente esposti".
In Italia, tra il 2018 e il 2023, le forze dell’ordine hanno sequestrato di 123,17 grammi di Fentanyl in polvere (per causare un’intossicazione acuta possono bastare appena 3 milligrammi), 28 dosi in compresse e 37 altre confezioni (cerotti, flaconi e scatole medicinali).
Cosa sappiamo sul Fentanyl trovato a Perugia
I risultati della dose di eroina sequestrata a Perugia, rilevati il 24 aprile, hanno riscontrato queste percentuali:
- 50% eroina;
- 30% codeina;
- 15% diazepam;
- 5% Fentanyl.
La nota del Ministero della Salute
Una nota del ministero della Salute firmata dal direttore alla prevenzione, Francesco Vaia, è stata inviata alle Regioni per segnalare dell’innalzamento dell’allerta al livello 3 dopo l’identificazione in eroina da strada a Perugia.
La nota chiede agli Assessorati alla Sanità delle Regioni e delle Province Autonome di diramare le informazioni con urgenza ai Dipartimenti per le dipendenze e dei Servizi pubblici per le dipendenze (SerD) delle Aassll.
Ma anche alle Comunità terapeutiche e al personale socio-sanitario per "informare le persone che fanno uso di sostanze dei gravissimi rischi per la salute".
Cos’è il Fentanyl
Come spiegato dagli esperti, il Fentanyl è un potente oppioide sintetico che viene usato come analgesico e anestetico.
Ha effetti simili a quelli della morfina, ma è da 50 a 100 volte più potente.
Inoltre, è 30-50 volte più potente dell’eroina.
Quali danni può causare il Fentanyl: perché è molto pericoloso
Il Fentanyl viene definita anche droga degli zombie.
Un uomo di mezza età, come raccontato dalla rivista Bmj Case Reports, è stato trovato in una camera d’albergo, negli Stati Uniti, completamente sconnesso dal mondo e incapace di rispondere alle domande dopo aver inalato il Fentanyl.
L’uomo è quindi diventato protagonista del primo caso osservato dagli scienziati di leucoencefalopatia tossica legata al Fentanyl.
All’arrivo in ospedale è stato sottoposto a un test delle urine che ha indicato un livello molto elevato di Fentanyl: 18 giorni dopo era ancora costretto a letto e aveva bisogno di essere alimentato con un sondino.
Tra i vari effetti riportati nell’immediato:
- incontinenza urinaria;
- danno renale;
- deterioramento cognitivo;
- sospetta astinenza da oppioidi;
- dolore;
- agitazione;
- polmonite.
L’uomo è stato dimesso solo dopo 26 giorni, e affidato a una struttura riabilitativa.
Dopo un ulteriore mese è tornato a casa col supporto della fisioterapia ambulatoriale e della terapia occupazionale.
Per una completa ripresa è passato quasi un anno dal ricovero in ospedale:
"All’inizio sembrava che avrei avuto bisogno di cure 24 ore su 24 dopo essere stato dimesso, ma mi sono concentrato e ho lavorato duro. Mi pento spesso di ciò che ho fatto a me stesso, a mia moglie e alla mia famiglia".
Cos’è la leucoencefalopatia
La leucoencefalopatia, hanno spiegato gli autori citati dall’Adnkronos, si presenta come un’infiammazione, un danno alla sostanza bianca del cervello, alla rete di fibre nervose che consente lo scambio di informazioni e la comunicazione tra diverse aree della materia grigia del cervello.
Tra le conseguenze, si va dalla lieve confusione all’assenza di reattività fino al coma e alla morte.
Secondo i ricercatori, alcune persone possono guarire dalla leucoencefalopatia, ma altre possono peggiorare: il decorso dipende generalmente dall’entità della lesione della sostanza bianca.