Fase 2, spostamenti tra regioni: i governatori divisi
Dal 3 giugno ci si potrà spostare liberamente tra le regioni. Ma alcuni governatori sono contrari
A partire dal 3 giugno, salvo colpi di scena, ci si potrà spostare liberamente tra le regioni d’Italia senza dover giustificare i movimenti con motivi di lavoro, salute o ritorno alla propria residenza. Diversi governatori e amministratori locali hanno però mostrato contrarietà, sui social e attraverso la stampa, a questa decisione del governo. E stanno pensando a delle contromisure per limitare gli ingressi.
Ad opporsi a questa apertura sono sopratutto i presidenti delle regioni del Sud meno colpite dall’epidemia, preoccupati per l’arrivo delle persone dal Nord in cui continua ad esserci una regolare comparsa di nuovi casi di coronavirus ogni giorno.
Campania: controlli all’arrivo
A guidare questo fronte il governatore della Campania Vincenzo De Luca, che all’Ansa ha dichiarato: “Davvero non si comprende quali siano le ragioni di merito che possono motivare un provvedimento di apertura generalizzata e la non limitazione della mobilità nemmeno per le province ancora interessate pesantemente dal contagio”.
De Luca ha annunciato l’adozione, insieme ai protocolli di sicurezza già vigenti, di “controlli e test rapidi con accresciuta attenzione per prevenire, per quanto possibile, il sorgere nella nostra regione di nuovi focolai epidemici”.
Sicilia: monitoraggio dei visitatori
Sulla stessa linea il governatore della Sicilia Nello Musumeci, che ha annunciato l’intenzione di adottare un protocollo per il monitoraggio costante dello stato di salute dei visitatori e delle loro famiglie.
“Sicilia sicura è il nostro motto. E per questo – ha detto – occorrerà verificare la provenienza, l’esistenza di eventuali casi sospetti nel nucleo familiare, indicare giorno dopo giorno la tracciabilità della presenza del turista”.
Sardegna: patentino d’immunità
Tra i più contrari alla riapertura generalizzata c’è il presidente della Sardegna Christian Solinas, che ha proposto una sorta di patentino d’immunità per i turisti che arrivano sull’isola.
“Se dovessi decidere adesso – ha detto – non ci sono le condizioni per consentire liberamente uno spostamento dalla Lombardia e dal Piemonte verso le altre regioni a meno che non si garantisca la previa acquisizione del tampone negativo che sarebbe la soluzione ottimale perché pure non consentire alle persone di viaggiare dopo tanto tempo è una limitazione forte”.
Una soluzione subito bocciata dal ministro degli Affari regionali Francesco Boccia, che l’ha definita “incostituzionale”.
Puglia: tracciamento dei contatti
Più morbida la posizione del governatore della Puglia Michele Emiliano, secondo cui “è arrivato il momento di riaprire il Paese”. “I governatori – ha detto – non hanno il potere di chiudere le proprie Regioni e io per garantire la libertà di movimento non posso chiedere una regola che non sia imposta dal Dpcm”.
“Quello che si può fare è, per esempio, chiedere a coloro che vengono di segnalare la loro presenza e di tenere memoria dei contatti che hanno con la popolazione locale o con altre persone”. Anche attraverso l’app Immuni: la Puglia sarà infatti tra le prime regioni a sperimentarla.
Toscana: Rossi contrario alle riaperture
Nel fronte del no agli spostamenti tra regioni si è posizionato anche il governatore della Toscana Enrico Rossi, che ha commentato così su Fb: “Sembra che verrà riaperta tutta l’Italia. Se è così, non posso fare altro che adeguarmi. Ma non sono convinto”.
“Mi chiedo- ha spiegato – per quale ragione la Lombardia, che ha un livello di positivi molto più alto di altre regioni, debba essere trattata come le altre, con il rischio di mettere nuovamente in giro i contagi. Più prudenza forse sarebbe stata opportuna per i Lombardi e per tutti gli italiani”.
Lazio: quarantena per chi arriva da Lombardia
Anche nel Lazio la riapertura agli spostamenti dal 3 giugno non è stata ben accolta. Almeno dall’assessore alla Sanità Alessio D’Amato, che ha parlato della possibilità di mettere in quarantena per 15 giorni chi arriva da zone ritenute a rischio come Lombardia e Piemonte.
Calabria: porte aperte al Nord
Opposta rispetto agli altri governatori del Sud è la posizione della presidente della Calabria Jole Santelli: “Non sono preoccupata dall’arrivo dei turisti lombardi in Calabria e, anzi, chiedo loro di venire da noi chissà che non si incuriosiscano e vogliano venirci”.
“L’unico rischio che corrono – ha detto – è di tornare a casa con qualche chilo di troppo”.