NOTIZIE
LAVORO

Ex Ilva, Invitalia chiede amministrazione straordinaria per Acciaierie d'Italia: la comunicazione al ministero

Invitalia ha inviato al ministero delle Imprese del governo Meloni l’istanza per richiedere l’amministrazione straordinaria dell’ex Ilva di Taranto

Pubblicato:

Roberto Vivaldelli

GIORNALISTA

Giornalista professionista esperto di relazioni internazionali e geopolitica, scrive anche di attualità, cultura ed economia. Collaboratore di diverse testate nazionali, ha scritto due libri e curato la pubblicazione in italiano di un saggio del politologo statunitense John J. Mearhseimer.

Invitalia ha inoltrato al ministero delle Imprese e del Made in Italy l’istanza per l’amministrazione straordinaria di Acciaierie d’Italia (L’ex Ilva). Lo ha reso noto Invitalia in una comunicazione diffusa domenica 18 febbraio.

Chiesta l’amministrazione straordinaria

Invitalia, la società controllata dal Tesoro accusa il socio privato di maggioranza, la multinazionale Arcelor Mittal, di essersi mostrata indisponibile “a contribuire a garantire la continuità aziendale o a sciogliere la joint venture in modo equilibrato e conforme alle normative vigenti anche di fonti europea”.

Ciò è accaduto “nell’ambito di una situazione di crisi non dipendente dalla volontà né da responsabilità gestionali della parte pubblica”.

Da parte sua, come spiega La Repubblica, Arcelor ha risposta all’iniziativa di Invitalia rilanciando con una richiesta di concordato preventivo.

Le parole del ministro Urso

Come nota il quotidiano La Repubblica, la mossa di Invitalia era attesa, visto anche la presa di posizione del ministro delle Imprese Adolfo Urso.

Quest’ultimo ha dichiarato, a proposito dell’Ex Ilva, a margine dell’inaugurazione di Micam, il salone internazionale delle calzature e di altre fiere concomitanti, a Fieramilano Rho, che l’investitore straniero “che guida l’azienda che ha la maggioranza delle azioni non intende mettere risorse nell’azienda“.

Il ministro Adolfo Urso

Quindi, ha sottolineato il ministro “è chiaro che se colui che guida l’azienda, colui che ha la maggioranza azionaria, colui che dovrebbe essere il partner industriale di un socio pubblico, un socio finanziario, Invitalia, che è minoritario, non intende investire sull’impresa, io credo che sia giusto che il paese si riappropri di quello che è il frutto del lavoro, del sacrificio di intere generazioni”, ha concluso Urso.

L’appello delle aziende e l’accusa dell’opposizione al governo

Il 15 febbraio l’associazione Aigi di Taranto che rappresenta la maggior parte delle aziende dell’lindotto ex Ilva da giorni in presidio sotto la Prefettura di Taranto, aveva lanciato “un accorato appello al presidente del Tribunale di Milano, dottor Roia, affinché venga scongiurata l’amministrazione straordinaria della società Acciaierie d’Italia spa” .

Nella missiva, il presidente Fabio Greco ha sottolineato che l’indotto di Taranto “non crede che lo strumento dell’amministrazione straordinaria sia la soluzione per uscire da questa gravissima situazione. Anche perché mancherebbero i tempi e la finanza ossia una tutela a breve termine che è necessaria per riprendere le attività”.

“Apprendiamo che Invitalia ha inviato al ministero delle Imprese e del Made in Italy l’istanza per richiedere l’amministrazione straordinaria di Acciaierie d’Italia, dal momento che il socio privato non si è mostrato disponibile a garantire la continuità aziendale. Si tratta di un assoluto disastro, non solo economico ma anche sociale, che attesta l’ennesimo fallimento della politica industriale del governo Meloni” accusa Mario Turco, Vicepresidente del Movimento 5 Stelle.

Fonte foto: ANSA

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963