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CRONACA NERA

Ergastolo all'ex medico della Virtus Bologna Giampaolo Amato, condanna per le morti di moglie e suocera

Condannato all'ergastolo Giampaolo Amato, l'ex medico della Virtus Bologna, accusato della morte di suocera e moglie tramite un mix letale di farmaci

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Claudio Carollo

GIORNALISTA

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di cronaca e attualità economico-politica, interessandosi nel tempo di tematiche sociali e sport. Ha collaborato con diverse testate nazionali, con esperienze anche in radio.

Ha ucciso con un mix di farmaci prima la suocera e poi la moglie: con questa accusa la Corte d’Assise ha condannato all’ergastolo in primo grado l’ex medico della squadra di basket Virtus Bologna, Giampaolo Amato, con isolamento diurno di un anno e mezzo. La sentenza sui due omicidi è arrivata dopo sei ore di Camera di consiglio nel tribunale del capoluogo emiliano, al termine di un processo indiziario in cui l’oculista si è sempre dichiarato innocente.

La vicenda

Secondo quanto deciso dai giudici bolognesi, Amato è responsabile della morte della suocera Giulia Tateo, 87 anni, trovata senza vita il 9 ottobre 2021, e successivamente della moglie Isabella Linsalata, ginecologa di 62 anni.

Le due donne sarebbero state uccise a distanza di 22 giorni l’una dall’altra con un miscuglio letale di Midazolam (benzodiazepina) e Sevoflurano (anestetico ospedaliero).

Lo studio oculistico dove lavorava Giampaolo Amato

La sentenza di ergastolo

Per l’accusa, Amato è l’unico responsabile possibile della morte delle due donne, perché sapeva maneggiare questi medicinali non comuni e poteva rimediarli con facilità, oltre ad essere stato nel luogo dei due omicidi nelle ore in cui avvenivano.

Tra gli indizi a supporto della tesi della Procura ci sarebbe la positività al Midazolam dalle analisi di una bottiglia di vino che la sorella di Isabella conservò dopo aver trovato la donna stordita, in seguito alla cena con il marito.

Come riportato da Repubblica, l’oculista avrebbe voluto continuare a usufruire degli immobili della moglie, nonostante fosse andato via di casa in seguito a una relazione extraconiugale: secondo i pm, il movente dei due omicidi sarebbe stato proprio il tentativo di impossessarsi delle proprietà.

L’ex medico della Virtus, invece, è stato assolto dall’accusa di peculato per aver sottratto dalle strutture sanitarie in cui lavorava i farmaci usati per gli omicidi, perché il fatto non sussiste. L’Ausl di Bologna, che si era costituita parte civile per questa imputazione, si è vista dunque respingere la richiesta di risarcimento.

Risarciti, invece, con la sorella di Isabella, Anna Maria Linsalata, e il fratello di Giulia, Nicola Tateo, rispettivamente con 750mila e 230mila euro. Le motivazioni della sentenza di ergastolo dovrebbero essere depositate entro 90 giorni.

Le parole di Giampaolo Amato

Giampalo Amato aveva rilasciato dichiarazioni spontanee in aula prima della sentenza: “Sono un innocente che si rivolge al suo giudice. In vita mia non ho mai commesso nessun reato, non ho mai fatto violenza nei confronti di nessuno. Rispetto le leggi e da medico il giuramento di Ippocrate. La vicenda che mi riguarda è una tragedia, non un crimine e un reato. Non c’è una colpa, un criminale o un colpevole. Sono completamente innocente e confido di essere restituito alla mia vita, ai miei figli, ai mie affetti e al mio lavoro”.

“Questa accusa è stata gestita in maniera acritica e unidirezionale –  ha dichiarato al Resto del Carlino l’avvocato difensore, Gianluigi Lebro – Amato è innocente e io ne sono convinto, dice la verità. Nessuno ci ha detto come ha somministrato il Midazolam alla moglie e come è morta la suocera. Non sanno come sono morte e chiedono l’ergastolo. Per quelle che con tutta evidenza sono due morti naturali“.

Fonte foto: ANSA/IPA

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