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Elezioni Svezia, ultradestra fa il botto: la sfida sarà decisa da un pugno di voti, la situazione

Elezioni in Svezia: destra avanti di poco, mercoledì le schede dall'estero. I giochi non sono ancora chiusi

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Mirko Vitali

GIORNALISTA

Giornalista esperto di politica e attualità, attento anche ai temi economici e alle dinamiche del mondo dello spettacolo. Dopo due lauree umanistiche e il Master in critica giornalistica, lavora e collabora con diverse testate e realtà editoriali nazionali

Elezioni in Svezia: con l’85 per cento dei voti scrutinati, il centrodestra torna in vantaggio, conquistando tre seggi in più del centrosinistra. Non è però ancora fatta perché restano da contare i voti postali e quelli provenienti dall’estero che saranno conteggiati mercoledì.

Con una distanza così ridotta, i giochi restano aperti.

Svezia, in vantaggio i moderati con l’aiuto dell’ultradestra

Poco dopo la mezzanotte sono 5.790 i seggi scrutinati su 6.578. Se questi risultati verranno confermati, Ulf Kristersson, leader dei Moderati, sarebbe il prossimo primo ministro svedese grazie al supporto dell’ultradestra che ha raccolto circa il 20%.

Il leader moderato Ulf Kristersson

Attualmente restano da contare le schede di circa mille seggi e la differenza tra le due coalizioni è di soli 50 mila voti. Il partito Moderato sarebbe, ad ora, il terzo partito in parlamento ma, grazie al supporto del partito di destra nazionalista Sverigesdemokraterna e i partiti più piccoli Liberalerna (i Liberali) e Kristdemokraterna (i Cristian Democratici) potrebbe conquistare la guida di un prossimo governo conservatore.

Lo scenario potrebbe mutare

Come poc’anzi evidenziato, c’è però poco vantaggio e lo scenario potrebbe mutare. Non è escluso che l’attuale prima ministra socialdemocratica Magdalena Andersson possa continuare a governare all’interno di una coalizione di centro sinistra supportata da Centerpartiet (i centristi), Miljöpartiet (i Verdi) e Vänsterpartiet (il partito di sinistra).

L’ascesa dell’ultradestra

Dal 1917 i Socialdemocratici sono il primo partito in Svezia: hanno sempre avuto più voti degli altri partiti, e hanno guidato il paese per gran parte degli ultimi 60 anni. Tra il 2006 e il 2014, però, hanno perso contro il Partito Moderato, la principale forza di centrodestra che tradizionalmente è il secondo partito dello stato. Tale bipolarismo è stato messo in crisi dall’ascesa dell’ultradestra.

Se in Italia la destra sovranista e anti-immigrazione è rappresentata dalla Lega e Fratelli d’Italia, in Svezia ha la propria espressione nel partito Sverigedemokraterna (SD), ossia i Democratici Svedesi che nacquero nel 1988 come diretta espressione di vari movimenti e partiti dichiaratamente neonazisti.

Come ha ben riassunto Il Post, Sd ha basato fin da subito la propria propaganda sulla difesa della presunta uniformità etnica svedese e sull’ostilità alla religione musulmana, con toni chiaramente razzisti. Il partito è stato marginalizzato, ma nell’ultimo periodo ha ottenuto parecchi consensi.

Oggi tra le principali proposte dei Democratici Svedesi c’è la sospensione totale delle concessioni di asilo politico. In futuro, il partito vorrebbe accettare rifugiati solo dai paesi confinanti. Inoltre l’SD vuole un referendum per uscire dall’Unione Europea. Per questo si è sentito parlare di “Swexit”.

Fonte foto: ANSA

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