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CRONACA NERA

Donna uccisa dall'ex marito a Cerreto d'Esi vicino Ancona: l'uomo era già imputato per maltrattamenti

L'autore del femminicidio è Franco Panariello, già raggiunto da un divieto di avvicinamento per il quale indossava il braccialetto elettronico

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Mauro Di Gregorio

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Approdato a QuiFinanza e Virgilio Notizie dopo varie esperienze giornalistiche fra Palermo e Milano. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Ha raggiunto in piena notte la casa dell’ex moglie e dopo un’accesa discussione l’ha ammazzata. Poi ha chiesto alla figlia minorenne di telefonare ai carabinieri. La storia dell’ennesimo femminicidio arriva da Cerreto d’Esi in provincia di Ancona.

Femminicidio a Cerreto d’Esi

Il 55enne Franco Panariello e la 53enne Concetta Marruocco si stavano separando già da alcuni mesi. Lui operaio metalmeccanico, lei infermiera. Lei viveva in centro a Cerreto d’Esi, lui a Cancelli di Fabriano.

L’uomo era già imputato per maltrattamenti e lesioni nei confronti dell’ex.

Il cerchio rosso indica la zona della tragedia: un appartamento in via Don Pietro Ciccolini a Cerreto d’Esi, nell’entroterra anconetano.

Il tribunale gli aveva anche imposto un divieto di avvicinamento e per questo indossava il braccialetto elettronico.

L’omicidio nel cuore della notte

Secondo la ricostruzione nella serata di venerdì 13 ottobre l’uomo si è recato al pronto soccorso per un malore.

Una volta dimesso è tornato a casa sua. Poi è nuovamente uscito per raggiungere la casa dove viveva l’ex moglie insieme alla figlia 16enne.

Attorno alle 3:00 di mattina l’uomo non avrebbe bussato, ma sarebbe entrato utilizzando un mazzo di chiavi ancora in suo possesso.

Fra i due ex sarebbe scoppiata una discussione al culmine della quale l’uomo ha impugnato un coltello da cucina per uccidere Concetta Marruocco con 15 coltellate.

Le urla hanno svegliato la figlia della coppia che ha raggiunto i genitori.

Resosi conto di quanto aveva fatto, Franco Panariello si è rivolto alla ragazza per chiederle di chiamare i carabinieri.

Ipotesi omicidio volontario pluriaggravato

Panariello si è poi consegnato ai carabinieri di Fabriano senza opporre resistenza ed è stato condotto in caserma dove ha ammesso tutto davanti al sostituto procuratore Paolo Gubinelli.

Ora si trova nel carcere anconetano di Montacuto. Sulla sua testa pende l’ipotesi di reato di omicidio volontario pluriaggravato dai futili motivi, dall’uso dell’arma, dal vincolo di parentela e dall’aver violato il divieto di avvicinamento che aveva nei confronti dei familiari.

La procura sta valutando se contestare anche la premeditazione del delitto.

L’uomo, secondo quanto scrive Ancora Today, sarebbe stato in cura presso uno psichiatra.

Fonte foto: iStock - gabrieletamborrelli

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