Dirigente Sogei arrestato per corruzione, in manette Paolino Iorio per una mazzetta: coinvolte altre aziende
Arrestato per corruzione il dirigente Paolino Iorio della Sogei, società di informatica controllata al 100% dal Ministero dell'Economia
Nella mattinata di martedì 15 ottobre gli agenti della Guardia di Finanza, nell’ambito di una più ampia inchiesta, hanno arrestato per corruzione e turbativa d’asta un imprenditore e il direttore generale di Sogei, Paolino Iorio, dirigente della società di informatica in house controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. I due sono stati colti in flagrante mentre si scambiavano una mazzetta da 15 mila euro.
Chi è Paolino Iorio, il dirigente arrestato per corruzione
Paolino Iorio, direttore generale di Sogei, è stato arrestato dagli agenti delle fiamme gialle della capitale con l’accusa di corruzione e turbativa d’asta.
Iorio è stato arrestato assieme a un imprenditore: i due sono stati colti in flagranza di reato, mentre si scambiavano una mazzetta da 15 mila euro.
La corruzione riguarderebbe bandi per l’affidamento di servizi informatici e di telecomunicazioni gestiti dalla società controllata al 100% dal Mef.
Il direttore generale si trova attualmente agli arresti domiciliari, accusato del reato di corruzione perché, come riportato nel capo d’imputazione, con “più azioni del medesimo disegno criminoso in qualità prima di direttore ingegneria infrastrutture e data center e successivamente Dg della società a partecipazione pubblica indebitamente riceveva in più occasioni, per l’esercizio delle sue funzioni, somme di denaro”.
Lo scambio di mazzette da almeno un anno
Le indagini della Guardia di Finanza hanno portato alla luce un consolidato piano criminoso, che procedeva almeno dal mese di novembre 2023.
L’imprenditore arrestato “a fronte di una serie di contratti stipulati con Sogei Spa si impegnava ad acquistare prodotti e servizi forniti dalle imprese per un valore complessivo di oltre 100 milioni di euro”.
Lo scambio di denaro tra Paolino Iorio e il correo, dell’ordine di decine di migliaia di euro, avveniva circa due volte al mese da quasi un anno. Così come confermato dalle intercettazioni.
Le intercettazioni hanno rivelato contatti tra Iorio e un capitano di fregata della Marina Militare che “al fine di svolgere il proprio ruolo nell’ambito di una fornitura” avrebbe avanzato “richieste di compensi e l’assunzione di una persona da parte di una delle imprese gestite” dall’imprenditore”.
L’indagine su Sogei
L’indagine su Sogei Spa si inserisce nell’ambito di un’inchiesta più ampia coordinata dalla procura di Roma, in cui figurano indagate 14 società e 18 persone.
Le fiamme gialle indagano in materia di reati contro la Pubblica Amministrazione dove, oltre a Sogei, figurano sottoposte ad accertamenti anche le società quotate Digital Value e Olidata Spa.
Per l’accusa di corruzione e turbata libertà degli incanti, gli inquirenti hanno eseguito un decreto di perquisizione locale, domiciliare e di sequestro nei confronti di pubblici ufficiali e imprese.
La corruzione avrebbe contaminato diverse procedure di appalto in materia di informatica e telecomunicazioni, bandi emessi da Sogei assieme ai ministeri dell’Interno, della Difesa e dallo Stato Maggiore della Difesa.
La nota di Sogei sull’indagine per corruzione
Sogei ha diramato una nota, eccola di seguito:
“Sogei esprime piena fiducia nella magistratura, a cui sta prestando totale supporto, e si dichiara indiscutibilmente estranea ai fatti. Ove i fatti contestati fossero acclarati in maniera definitiva l’azienda si dichiarerà parte lesa e si tutelerà nelle sedi competenti”.