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Denise Pipitone, la madre Piera Maggio attacca le forze dell'ordine su Facebook: le accuse sull'indagine

Duro sfogo su Facebook di Piera Maggio, madre di Denise Pipitone. L'attacco alle forze dell'ordine che hanno svolto le indagini a distanza di 20 anni

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Alberto Cantoni

GIORNALISTA

Giornalista professionista. Scrive di cronaca e attualità, ma le passioni più grandi sono la tecnologia e l’innovazione. Dopo una laurea in Comunicazione e un master in Giornalismo muove i primi passi nelle redazioni di alcune testate nazionali tra Milano e Roma. Attualmente collabora con diverse realtà editoriali.

“Gli sproloqui di qualche ex poliziotto non smettono di finire e non saranno di certo gli unici”. È pesantissimo il messaggio di sfogo pubblicato su Facebook da Piera Maggio, madre di Denise Pipitone, la bambina di 4 anni sparita nel nulla ormai più di 20 anni fa. In un post sul social network, la donna è tornata sul caso iniziato il 1° settembre 2004, facendo riferimento a una discussione tra il marito, Pietro Pulizzi, e un ex investigatore delle forze dell’ordine che, secondo la madre, “ancora una volta ci conferma alcune mentalità malsane, incompetenza ed errori d’indagine a questo punto volutamente commessi“.

Lo sfogo di Piera Maggio, madre di Denise Pipitone

“Purtroppo all’interno di un nucleo operativo di forze dell’ordine di Mazara del Vallo, ancora oggi, emerge quella parte di mela marcia che ci conferma che l’operato di alcuni nell’indagine è stato svolto con il pregiudizio e la convinzione del non coinvolgimento di quelle persone da noi subito segnalate”, ha scritto Maggio in un lungo post.

“Addirittura – prosegue – , cosa assai grave, durante la discussione ha anche attribuito a noi la mancata riuscita del ritrovamento di nostra figlia, quindi vi lascio immaginare l’ignoranza ma soprattutto la malvagità nel formulare accuse (sul nulla) a due genitori a cui hanno rapito la loro bambina e che vivono nel dolore”.

Piera Maggio durante una conferenza stampa nel 2013

Secondo la donna, infatti, l’indagine sarebbe stata viziata da comportamenti errati, che avevano a che fare con amicizie e conoscenze varie con soggetti coinvolti: “L’innaturale ambiente di quel periodo non ha favorito una buona e delicata indagine che doveva essere avulsa da ogni conoscenza che andava in conflitto con la ricerca della verità“.

E ancora: “Se qualcuno pensa di lavarsi la propria coscienza sporca, sappia che neanche il sapone potrà riuscirci. (…) Con tutto il rispetto di ogni professione, ognuno deve saper svolgere il proprio lavoro e mansione, di fatto il lavoro d’indagine non è stato affidato al pescivendolo di turno… o perlomeno era ciò che noi pensavamo”.

“Denise, ti chiediamo scusa noi per aver avuto a che fare con gente senza cuore, né dignità né senso di giustizia!“, ha concluso Piera Maggio.

Il commento del marito Piero Pulizzi

“Stamattina la collera è stata abbastanza forte e di sicuro non sono rimasto in silenzio”, ha commentato Piero Pulizzi, marito di Piera Maggio e padre di Denise Pipitone, sotto al post.

“Nessuno si permetta più di avvicinarsi a me per parlare a vanvera senza nemmeno sapere i fatti reali – ha voluto sottolineare l’uomo –, a maggior ragione se per giunta hanno lavorato al nostro caso”.

Pulizzi ha invitato a non parlare di sua figlia “come se fosse un sacco di patate”, e a non chiedergli se secondo lui la figlia possa essere ancora viva:  “Non esprimete a me il vostro parere dicendomi cose negative su Denise. Il cervello non è un optional“.

Le parole di Piera Maggio prima dell’anniversario della scomparsa

“Sono passati vent’anni ed è dura. Perché Denise va cercata, e non archiviata come una pratica completata” aveva già dichiarato Piera Maggio ad agosto, a pochi giorni dal 20esimo anniversario della sparizione della piccola.

“Denise non è scomparsa, ma è stata sequestrata, portata via. I bambini non spariscono nel nulla, è innaturale che avvenga” è lo stato lo sfogo di Piera Maggio.

“Sono vent’anni di dolore e di lotta continua – aveva aggiunto – per fare in modo che Denise non venga dimenticata, che ci siano verità e giustizia a questo mondo. Io non ho pace, e non ne avrò mai perché non ci sono le chiarezze dovute.

“Un conto è quando inizia un dramma e poi finisce; invece qui non ha fine, sei sospeso nel vuoto all’infinito. Siamo qui e non molliamo, con la speranza che un giorno Denise riappaia”.

Fonte foto: ANSA

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