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Del Debbio risponde alla lettera inviata dai musulmani a Pier Silvio Berlusconi contro i programmi di Rete 4

L'Ucoii accusa Rete 4 e Mediaset di non rappresentare correttamente i musulmani, Pier Silvio Berlusconi e Paolo Del Debbio replicano

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Mirko Vitali

GIORNALISTA

Giornalista esperto di politica e attualità, attento anche ai temi economici e alle dinamiche del mondo dello spettacolo. Dopo due lauree umanistiche e il Master in critica giornalistica, lavora e collabora con diverse testate e realtà editoriali nazionali

Il presidente dell’Ucoii (l’Unione delle comunità islamiche d’Italia) Yassine Lafram ha scritto direttamente al numero uno di Mediaset, Pier Silvio Berlusconi, chiedendogli di arginare la “deriva islamofoba” di alcune trasmissioni delle reti del Biscione, “specialmente di Rete4“. L’azienda di Cologno Monzese ha risposto tramite una nota. Sulla vicenda relativa ai musulmani è intervenuto anche Paolo Del Debbio, conduttore di Dritto e Rovescio.

Del Debbio: “Io sono a posto con la coscienza”

Ci sono programmi che “sfruttando la guerra in Medio Oriente, sono orientati a dare dell’Islam e dei musulmani una percezione distorta e negativa contribuendo così a creare un clima di discriminazione che pesa su 2,5 milioni di persone che vivono e lavorano in Italia”. Questo il pensiero di Lafram.

“Quelli che dicono che si fomenta l’odio – ha commentato Del Debbio in un’intervista a La Stampa – vadano a controllare cosa dicono certi Imam alla Barriera di Milano a Torino, o quello che ha detto l’Imam di Pisa o un Imam di Roma, o ancora quello che viene detto fuori da certe moschee sugli ebrei o sulla questione della donna”.

“Io sono a posto con la coscienza – ha aggiunto il giornalista – ma ci sono Imam che sono ignoranti allo stato puro. Se in Italia c’è dell’odio non è certamente una trasmissione che lo alimenta. Semmai le croci sulle case, le stelle di David, quello è antisemitismo e questo c’è in Italia”.

E ancora: “Ricordo che anni fa il ministro Amato, da ministro dell’Interno, e poi il ministro Pisanu, due ministri di schieramenti opposti, proposero alle comunità islamiche una sorta di concordato per dichiarare la provenienza dei soldi utilizzati per le moschee. Non si è mai riusciti, si sono sempre rifiutati”.

Hamas – ha proseguito Del Debbio – è una organizzazione terroristica di stampo islamico, questo non significa che tutti i musulmani siano terroristi ma quelli di Hamas lo sono per autodichiarazione. Aggiungo che sono stati eletti in Palestina”.

“Ho invitato molti Imam, di alcuni sono anche amico, ma se ce ne sono alcuni che hanno detto con chiarezza che Hamas è un’organizzazione terroristica, per altri è un’organizzazione di resistenza. Molti sono vaghi su questo punto. Allora si può discutere che il governo Netanyahu abbia fatto degli errori, ma se non dici che l’azione del 7 ottobre è stata terrorismo qualche dubbio mi viene”, ha concluso il conduttore di Dritto e Rovescio.

La lettera dell’Ucoii a Berlusconi

I vertici della Ucoii, come poc’anzi accennato, si sono rivolti direttamente a Pier Silvio Berlusconi, definito “uomo di cultura e sensibilità”, che “sa che l’Islam e la stragrande maggioranza dei musulmani vivono in pace ed armonia nella nostra società”, mentre alcuni programmi “fomentano odio verso un’intera religione ed i suoi fedeli”.

L’Ucoi, nella nota, ricorda di essere “in prima linea contro fenomeni come la violenza sulle donne, l’infibulazione e i matrimoni forzati”, tanto da essere costituita parte civile, per esempio, nel processo in corso per l’omicidio di Saman Abbas.

“Siamo molto preoccupati – hanno sottolineato dall’Ucoii – dalla deriva islamofoba che queste trasmissioni televisive stanno perseguendo. Ci preoccupa anche il fatto che tutto ciò sia ora giunto all’attenzione delle opinioni pubbliche dei Paesi arabi e islamici in un momento così delicato. Paesi che hanno sempre guardato all’Italia come modello di convivenza civile”.

E ancora: “Crediamo che sia necessario evitare che la convivenza pacifica nel nostro Paese venga minata e che milioni di cittadini sentano il peso della discriminazione. Confidiamo nella sua saggezza e siamo sicuri che comprenderà le nostre inquietudini”.

Secondo l’Unione delle comunità islamiche “oggi interi programmi, intere serate parlano di Islam e musulmani associandoli alla violenza. Non sono incidenti. Riscontriamo una volontà di rappresentazione distorta da parte di alcune trasmissioni. I musulmani per queste incarnano odio e violenza”.

La risposta di Mediaset

“I programmi giornalistici di Mediaset rispettano ogni punto di vista, i più diversi. In particolare su temi delicati come la questione mediorientale. Ci impegneremo ancor più, se possibile, a garantire ai telespettatori e ai rappresentanti di tutte le comunità, compresa ovviamente quella islamica, il massimo del pluralismo e la migliore informazione possibile”. Questo è ciò che hanno rimarcato fonti Mediaset, in risposta alla lettera inviata dall’Ucoii,

Fonte foto: ANSA/IPA

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