Crosetto risponde alle accuse sul caso del libro di Vannacci: "Mi comporterei così anche per tesi opposte"
Alla polemica si era aggiunto anche il sottosegretario alla cultura Vittorio Sgarbi, secondo cui "deve essere consentito scrivere le proprie idee"
Il ministro della Difesa Guido Crosetto ritorna sulla polemica che si è creata intorno al libro razzista e omofobo scritto dal generale Roberto Vannacci. Questa volta risponde a Giuseppe Donzelli, che lo aveva attaccato per le sue dichiarazioni per la destituzione del generale.
Le parole di Crosetto
Continua il botta e risposta sul caso del libro pubblicato dal generale Roberto Vannacci. Stavolta il ministro della Difesa Guido Crosetto risponde alle accuse che gli erano state mosse da Giovanni Donzelli.
Il fedelissimo di Giorgia Meloni Giovanni Donzelli, aveva, infatti sostenuto che non spettasse al ministro e alla politica stabilire la moralità dello scritto e che “in un mondo libero si scrive ciò che si pensa”.
Crosetto ha replicato in un tweet, scrivendo che: “Se il generale avesse scritto un libro sostenendo tesi opposte a quelle che sostiene in questo, io mi sarei comportato esattamente allo stesso modo, da ministro”.
Nemmeno questa frase, però, è stata esente da polemiche sul social. Il ministro ha poi continuato aggiungendo: “Chi mi attacca, da una parte o dall’altra, si sarebbe comportato all’opposto. Sì, siamo diversi, e molto”.
Cosa aveva detto Donzelli
In un’intervista al Corriere, Donzelli aveva esposto il suo punto di vista sostenendo che “se stabilissimo che compito della politica è decidere la bontà delle idee sarebbe la fine della democrazia”.
L’esponente FdI aveva poi preso le parti di Vannacci, affermando che “come militare fino a questa vicenda ha reso un grande servizio alla nazione”.
Nell’intervista emerge anche una, prevedibile, condivisione di pensieri, contro le persone migranti e la comunità Lgbtquia+. “Ma cosa vogliono? La lapidazione in piazza? Il rogo dei libri che non condividono? Non voler eliminare il favor familiae non è omofobia, è la Costituzione”.
Sgarbi partecipa alla polemica
Le parole di Crosetto e la destituzione di Vannacci hanno spinto a unirsi alla polemica anche il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi.
“Nella garanzia dei diritti non ci sono gerarchie. Abbiamo visto che è riconosciuto legittimo dai vertici dell’esercito il matrimonio di due persone dello stesso sesso. E’ un affare privato ma si consente che l’unione si compia in divisa” ha detto il sottosegretario.
“Non lo discutiamo, ma parimenti dev’essere consentito non in divisa, ma in un libro, scrivere le proprie idee, tra l’altro legate a profondi principi cristiani, senza patire sanzioni” ha aggiunto, paragonando il diritto all’unione civile al diritto all’odio.