Cristiano Ronaldo esulta dopo un gol e si fa il segno della croce ma in Arabia Saudita è vietato: cosa rischia
Dopo il gol decisivo nella semifinale della Champions League araba Cristiano Ronaldo esulta e si fa il segno della croce
Cristiano Ronaldo ancora una volta, come sempre, sotto i riflettori. Ha segnato il gol decisivo che ha permesso all’Al Nassr di andare in finale della Champions League araba, ma non tutti i tifosi arabi sono contenti di lui. Perché dopo la rete ha esultato con il suo classico “siuuu”, ma prima si è fatto il segno della croce. Cosa assolutamente vietata in Arabia Saudita.
- Cristiano Ronaldo si fa il segno della croce in Arabia
- Polemiche in Arabia
- I precedenti
- Cosa rischia Ronaldo
Cristiano Ronaldo si fa il segno della croce in Arabia
L’Al Nassr di Cristiano Ronaldo è in finale della Champions League araba, sabato 12 agosto affronterà l’Al Hilal. Decisivo per il passaggio del turno il gol del campione portoghese, che ha permesso alla squadra di Riad di battere 1-0 in semifinale gli iracheni dell’Al Shorta.
Dopo aver segnato il gol decisivo, l’ex giocatore di Real Madrid e Juventus ha esultato con il suo classico “siuuu”. Prima però si è fatto il segno della croce. Un gesto che evidentemente gli è venuto spontaneo, essendo devoto, come tutta la sua famiglia, alla religione cristiana.
Polemiche in Arabia
Il fatto però non è passato inosservato tra i tifosi arabi, il video dell’esultanza è diventato ben presto virale sui social. Perché in Arabia Saudita è vietata l’espressione pubblica di qualsiasi fede non musulmana.
Il regime saudita da sempre discrimina i non musulmani. Secondo le leggi della monarchia, i non musulmani non possono pregare in pubblico ed è vietato loro anche la promozione o l’esposizione di simboli e oggetti religiosi, come ad esempio il crocifisso.
I precedenti
Ci sono dei precedenti: una decina di anni fa il giocatore colombiano Juan Pablo Pino venne arrestato in un centro commerciale a Riad a causa di un tatuaggio raffigurante Gesù, non coperto interamente dalla sua maglietta.
La vista del tatuaggio aveva provocato gli insulti e le proteste di alcuni presenti, che avevano sollecitato l’intervento della polizia. Pino giocava nell’Al Nassr, la stessa squadra di CR7.
Non solo: l’allora allenatore della squadra, l’argentino Gustavo Costas, che era solito portare il rosario al collo, aveva spiegato di essersi imposto un cambio di abitudini in pubblico.
Cosa rischia Ronaldo
Con il segno della croce in Arabia Saudita si può essere accusati di proselitismo, rischiando una maxi multa, l’arresto o l’espulsione. A Cristiano Ronaldo però molto probabilmente non accadrà nulla.
Troppo importante la figura dello strapagato campione portoghese, primo grande giocatore a sbarcare nel campionato saudita e ambasciatore di fatto della Saudi Pro League, protagonista in queste settimane di offerte faraoniche a giocatori dei campionati europei.
Il regime saudita ha già chiuso un occhio nei confronti di Ronaldo e della compagna Georgina Rodriguez: la legge di Riad vieta infatti la convivenza tra persone di sesso diverso se non regolarmente sposate.