Prime sospensioni di operatori sanitari no vax: quanti sono
Scattano le prime sospensioni in tutta Italia per gli operatori sanitari che rifiutano il vaccino anti-Covid
A due mesi dal decreto che sancisce l’obbligo di vaccinazione per gli operatori sanitari, arrivano le prime sospensioni. Come riportato da Adnkronos, le Asl hanno cominciato ad applicare le sanzioni sul personale che rifiuta l’iniezione contro il Sars-CoV-2. Ordini professionali, ospedali e Rsa non hanno però ancora finito di comunicare i nominativi di tutti i medici e gli infermieri delle rispettive strutture.
Operatori sanitari no vax: interviene l’ordine dei medici
“Abbiamo dato oggi indicazioni a tutti gli ordini territoriali che, in presenza di un accertamento da parte della Asl di operatori sanitari e medici non vaccinati, si provveda ope legis alla sospensione del medico e alla sua attività finchè lo stesso non avrà effettuato la vaccinazione anti-Covid e comunque non oltre il 31 dicembre”.
Così all’Ansa il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici, Filippo Anelli, in riferimento alle sospensioni avviate dalle Asl.
Prime sospensioni di operatori sanitari no vax: i dati
Secondo gli ultimi dati riportati dalla struttura del commissario per l’emergenza Covid-19, in Italia sono 45.753 mila su 1,9 milioni gli operatori sanitari “in attesa di prima dose o dose unica” di vaccino, il 2,3% del totale.
Cinque dipendenti dell’Azienda sanitaria di Brindisi sono stati sospesi senza stipendio a maggio, ma c’è anche chi fa ricorso come altri cinque operatori sanitari della Rsa ‘Villa Belvedere’ di Crocetta del Montello (Treviso), ai quali il giudice del lavoro ha dato ragione.
Tra le regioni con più operatori sanitari senza vaccino spicca l’Emilia Romagna dove oltre 14mila non hanno ancora ricevuto l’iniezione anti-Covid, circa l’8% del totale, poi la Sicilia con 9.214 (6,5%) e la Puglia con 9mila (6,5%).
“Dobbiamo fare una riflessione, dai dati delle tabelle dell’ultimo report ci sono alcune Regioni che hanno zero nella tabella degli operatori sanitari non vaccinati, mi pare davvero strano – ha osservato Pietro Giurdanella, presidente dell’Ordine degli infermieri della provincia di Bologna – Poi voglio dire che è possibile che alcuni colleghi non possano fare il vaccino anti-Covid per motivi di salute, immunodepressi o pazienti ematologici. ”
“In questi mesi al nostro Ordine sono arrivate diverse segnalazioni di infermieri, liberi professionisti, che hanno avuto difficoltà a vaccinarsi, ad esempio chi lavora per l’Inps. Detto questo noi abbiamo sempre detto, senza se e senza ma, che il vaccino va fatto. Indipendentemente dalla legge sull’obbligo, c’è una deontologia che va rispettata.” ha sottolineato ancora Giurdanella.
Prime sospensioni di operatori sanitari no vax: il commento di Burioni
La notizia è stata commentata su Twitter anche dal virologo Roberto Burioni: “Incredibile, doloroso ma indispensabile per la sicurezza dei pazienti. Forse bisognerebbe guidare tutti questi sanitari verso un lavoro differente, più adatto a loro“.
“Quando invoco misure severe contro i non vaccinati (per scelta) vengo attaccato violentemente da persone di estrema destra. Mi stupisco perché il primo vaccino ‘moderno’ fu reso obbligatorio in Italia nel 1939 (difterite)”, ha ricordato in un altro tweet il professore dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.