No vax, nuova sentenza per gli operatori sanitari: la decisione
Gli operatori no vax dovranno vaccinarsi o cambiare lavoro, come confermato dalla nuova sentenza della sezione Lavoro del Tribunale di Belluno
Bocciatura agli operatori sanitari no vax da parte della sezione Lavoro del Tribunale di Belluno, che ha dichiarato inammissibile il reclamo dei lavoratori di ospedali e Rsa contro l’ordinanza del 19 marzo. In quell’occasione era stata respinta l’azione legale intrapresa contro Sersa Srl e Sedico servizi, con i dipendenti che chiedevano il riconoscimento del diritto a non vaccinarsi contro il Covid senza essere sottoposti a ferie forzate o addirittura sospensioni o licenziamenti. Ne dà notiza La Repubblica.
Perché gli operatori sanitari no vax avevano aperto la causa
Di fatto il tribunale ha dato ragione ancora una volta al decreto legge numero 44 del 1° aprile 2021, che impone l’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari, nonostante questi avessero chiesto una valutazione di incompatibilità con l’articolo 32 della Costituzione. Questo recita: “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”.
Tanto Sersa Srl e Sedico Servizi avevano sottolineato l’inamissibilità del reclamo, considerato proprio il nuovo decreto legge. I lavoratori son stati così condannati a rifondere le spese legali, pari a 2.500 euro. Degli otto dipendenti che avevano iniziato la causa, solo cinque hanno continuato. Uno si sarebbe infatti vaccinato, mentre altri due, spiega Repubblica, avrebbero consegnato le dimissioni.
“È un dispositivo che conferma l’approccio che abbiamo seguito fin qui: la supremazia della tutela della salute pubblica rispetto alla libertà di scelta privata sul vaccino. Libertà che comunque può essere esercitata, scegliendo altre collocazioni professionali”, ha dichiarato Paolo Santesso, amministratore unico di Sersa Srl, al Corriere delle Alpi.
Perché il vaccino è obbligatorio per gli operatori sanitari
La decisione del Governo di imporre l’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari aveva ricevuto plausi e critiche da diverse parti politiche, ed era stata presa per tutelare i pazienti anziani e fragili dal rischio di contrarre il coronavirus in ospedale e nelle strutture sanitarie. Come nel caso, tristemente noto, dell’operatrice sociosanitaria di una Rsa di Fiano Romano, alle porte della Capitale, che ha infettato due colleghi, scatenando un focolaio con 27 ospiti anziani positivi.