Covid, picco di contagi a Trieste: un focolaio tra i no Green pass
Individuato un focolaio di coronavirus tra i no Green pass protagonisti delle proteste a Trieste
Peggiora la situazione coronavirus a Trieste, la città teatro da settimane delle proteste dei portuali contro l’obbligo del Green pass sui luoghi di lavoro. Secondo quanto reso noto dalla Regione Friuli Venezia Giulia, dei 243 nuovi contagi registrati mercoledì sul territorio regionale ben 155 riguardano il capoluogo.
Secondo gli esperti della Regione, questa impennata nei contagi è probabilmente legata alle tante manifestazioni di protesta no Green pass che sono andate in scena nei giorni scorsi.
Una parte consistente di questi nuovi casi deriva da un focolaio individuato tra i partecipanti ai presidi di protesta no Green pass, dove molti partecipanti, non vaccinati, cantavano e urlavano non indossando la mascherina.
Secondo quanto riferito dall’epidemiologo Fabio Barbone, che guida la task force regionale per l’emergenza Covid, sono già 46 le persone che hanno contratto il coronavirus da questo focolaio, otto dei quali portuali, tra cui l’ex consigliere comunale leghista Fabio Tuiach.
Barbone ha spiegato al Corriere della Sera che “si tratta del focolaio più importante in regione, che siamo riusciti a individuare dopo un processo di contact tracing abbastanza complesso da parte del dipartimento di Prevenzione di Trieste e Gorizia”.
“Questi dati per me – ha aggiunto – sono solo la punta dell’iceberg. Attendiamo ancora di scoprire il numero di casi a Udine e Pordenone. Tali contagi sono frutto di contatti stretti, a meno di un metro. A contribuire canti e urla”.
Contagi che rischiano di aggravare sensibilmente la situazione di Trieste, che già da giorni detiene il record di città italiana con la peggiore incidenza di contagi ogni 100.000 abitanti, 137, contro una media nazionale inferiore a 50.