AstraZeneca, l'ammissione di Figliuolo: "Si poteva comunicare meglio"
Il commissario all'emergenza Figliuolo ha riconosciuto le responsabilità sulla comunicazione e ha fatto il punto sulla campagna vaccinale
Sulla gestione del vaccino AstraZeneca, con tutti i dubbi e i timori suscitati dai rari casi di trombosi successivi alla somministrazione del preparato anti-Covid, il generale Francesco Paolo Figliuolo riconosce le proprie responsabilità: “Forse si poteva comunicare meglio” ha detto il commissario straordinario all’emergenza Covid, ospite di ‘Domenica In’ su Rai 1.
“Nonostante tutto i nostri concittadini hanno dimostrato di essere migliori di questa confusione che si è creata. Su AstraZeneca ci sono state più di 10 indicazioni diverse nel tempo, ma questo è figlio di un virus nuovo e sconosciuto e dei progressi della farmacovigilanza” ha ammesso Figliuolo.
Il commissario ha spiegato: “Ci sono state delle motivazioni da parte della gente. In un’altra condizione si utilizzava tutto quello che avevamo per far calare la curva dei contagi, ora invece possiamo usare altri vaccini per l’eterologa con la seconda dose” di AstraZeneca.
Nonostante le difficoltà provocate proprio dai nuovi limiti sulla somministrazione del preparato anglo-svedese, il generale conferma il suo obiettivo sull’immunità di gregge, con la copertura vaccinale dell’80% della popolazione a fronte di una platea di 54 milioni di persone: “Sono assolutamente convinto che raggiungeremo questo obiettivo a fine settembre. Ma bisogna andarsi a vaccinare, come dimostra anche l’esperienza di altri Paesi a un certo punto si fa fatica a trovare i vaccinandi.”
“Ma di vaccini a Rna (Pfizer e Moderna) ne abbiamo a sufficienza, a luglio solo poco meno di giugno – ha assicurato. Ora usiamo AstraZeneca solo per la seconda dose agli over 60 e Johnson per le persone difficili da individuare o per categorie particolarmente mobili”.
Intervistato da Mara Venier su Rai 1, Figliuolo ha fatto il punto sulla campagna vaccinale: “Ad oggi sono state effettuate quasi 49,5 milioni di somministrazioni. Il 60% della platea ha avuto una dose e circa 1 su 3 sono vaccinati. Si tratta di un bel risultato ma bisogna andare avanti” ha dichiarato il commissario, precisando che “sugli over 70 siamo circa all’87%, sugli over 60 siamo a circa l’80%, ci sono un milione e mezzo di persone che andranno cercate”.
Infine un appello rivolto agli adolescenti anche alla luce della riapertura delle discoteche: “I giovani devono poter tornare in discoteca con atteggiamento responsabile e con il green pass“, ha detto sottolineando come debbano “riappropriarsi della propria socialità, della libertà e riprendere il gusto del futuro, come ha detto il presidente Draghi. La vaccinazione è un atto importante, di consapevolezza e responsabilità. Con quella dei giovani si limita la circolazione del virus e quindi anche delle varianti“.