Covid, gli effetti degli Europei 2021 sui contagi in Italia: il report
A tre settimane dalla finale degli Europei, l'Iss ipotizza che l'aumento di contagi tra maschi sia imputabile ai festeggiamenti
A ormai tre settimane dalla finale degli Europei di calcio, terminata con la vittoria dell’Italia, è possibile fare un bilancio degli effetti che gli assembramenti correlati ai festeggiamenti possono aver avuto sulla pandemia di Covid in Italia. Già all’alba del lunedì dopo la vittoria, gli esperti si sono interrogati sull’impatto che la leggerezza con cui gli italiani hanno celebrato la nazionale di calcio avrebbe avuto sull’andamento epidemiologico. Oggi, grazie all’ultimo report di sorveglianza integrata dell’Istituto superiore di sanità, ci si può fare un’idea.
Covid, il report Iss: “Aumento di contagi tra maschi”
Nel report del 28 luglio, si legge: “Da fine giugno si è osservato un aumento dell’incidenza settimanale sia per i maschi che per le femmine nelle quattro fasce di età considerate. A partire da fine giugno l’incidenza nei maschi di età compresa fra i 10 ed i 39 anni, risulta essere sempre maggiore rispetto a quella osservata nelle femmine“.
Proprio questa differenza tra i contagi negli uomini e nelle donne in questa fascia d’età potrebbe essere spiegata col fatto che molte delle persone che si sono riversate in strada fossero di sesso maschile, come è possibile dedurre dalle immagini.
“Verosimilmente – continua il report – tale andamento può essere dovuto a cambiamenti comportamentali transitori (es. feste e assembramenti per gli Europei di calcio Euro 2020)”.
Aumentano i contagi tra i giovani
Il report, in generale, segnala che una significativa percentuale di casi segnalati è rappresentata da giovani: “Il 40% dei casi segnalati al sistema di sorveglianza nelle ultime due settimane ha una età compresa tra 10 e 29 anni, mentre solo il 9% di casi di COVID-19 è stato registrato in persone con un’età superiore a 60 anni”.
Nel frattempo, a margine del monitoraggio del 30 luglio, è emerso che la variante Delta è diventata ormai dominante anche in Italia, soppiantando la Alfa.