Covid, nuove limitazioni in vista: gli eventi a rischio stop
Gli esperti del Comitato tecnico scientifico avrebbero chiesto al governo di prevedere delle limitazioni per gli "eventi di massa"
Il notevole balzo in avanti dei contagi nelle ultime 24 ore ha spinto gli esperti a predicare prudenza. Secondo l’Ansa, una delle prime indicazioni al governo da parte degli esperti e degli scienziati del Comitato tecnico scientifico dopo l’impennata dei nuovi positivi riguarderebbe la previsione di limitazioni per gli eventi di massa. “C’è una forte preoccupazione – viene sottolineato – tutti gli eventi che prevedono aggregazione di persone vanno rimodulati”.
A rischio, quindi, spettacoli all’aperto, eventi sportivi, fiere e appuntamenti che prevedono la partecipazione di migliaia di persone.
Sabato 10 ottobre, per esempio, a Roma è prevista una manifestazione dei negazionisti.
Domenica, invece, è in programma la Marcia della Pace dove sono attese 25 mila persone.
Covid, Crisanti: “Meglio tamponi a tappeto del contact tracing”
Intanto uno degli esperti più noti di questa pandemia, il microbiologo Andrea Crisanti, ha sottolineato come il contact tracing sia sì uno strumento di gestione della pandemia, ma con alcuni limiti: “Risorse enormi da mettere in campo e soprattutto scarsa affidabilità della memoria dei singoli nel ricostruire i propri contatti risalendo ai 5 giorni precedenti la scoperta della positività, tempo di incubazione e successiva manifestazione degli eventuali sintomi”.
E ancora: “Sfuggono alle maglie di controllo diversi ambienti di interazione e questo lo rende a volte meno efficace nell’identificazione tempestiva dei casi, con il conseguente isolamento per circoscrivere i focolai”.
Secondo Crisanti, quindi, l’alternativa più efficace resta “il network testing“, che prevede di “testare a tappeto tutti gli appartenenti a questi spazi di interazione: famiglia, amici, compagni di scuola, colleghi di lavoro”.
Covid, contagi in aumento a Milano: l’appello del sindaco Sala
Anche i contagi a Milano sono in aumento. Lo ha affermato il sindaco, Giuseppe Sala: “L’attenzione è molto alta, questo è un momento difficile e quanto durerà sono quelle classiche domande di cui non si sa la risposta”.
“Presumo – ha aggiunto il primo cittadino – che le conseguenze sociali di quello che sta avvenendo prenderanno i prossimi due anni della vita di Milano. Ci sarà disoccupazione e dovremo ricostruire il tessuto sociale, si genereranno delle tensioni, le grandi città pagheranno un prezzo più alto per la pandemia. Ma la ripartenza sarà dalle città”.