Covid, la rabbia di Crisanti: "Non mi hanno dato retta"
Andrea Crisanti, professore ordinario di Microbiologia a Padova, ha rimproverato al governo di non essere stato ascoltato nelle ultime settimane
Andrea Crisanti, professore ordinario di Microbiologia a Padova, ha parlato della terza ondata di coronavirus che sta travolgendo l’Italia. In un’intervista alla Stampa ha espresso la rabbia per non essere stato ascoltato nelle ultime settimane, affrontando poi il tema dei vaccini (Sputnik compreso).
Covid, la rabbia di Crisanti: “Non mi hanno dato retta”
Andrea Crisanti è favorevole alla proposta del Comitato tecnico scientifico: rendere i weekend ‘rossi’ come a Natale e inasprire in generale le misure. “È la direzione giusta – ha spiegato -, ma va intrapresa con urgenza. La settimana prossima sarà cruciale: se il contagio supererà i 30 mila casi al giorno bisognerà pensare al lockdown e chiudere tutto”.
Secondo lui i provvedimenti sono stati presi in ritardo: “Sono mesi che chiedo di contenere la variante inglese, ma non mi hanno dato retta. Avremmo evitato tanti morti e questo mi rattrista”.
Covid, Crisanti contro i test rapidi
Crisanti ha poi aggiunto che con la vaccinazione serviranno ancora i tamponi, ma solo quelli molecolari perché “gli antigenici hanno dei limiti”.
“Ammesso che tra un anno tutti gli italiani siano vaccinati, restano due incognite – ha dichiarato -: la durata dell’immunità e le nuove varianti che potrebbero superare i vaccini. Bisogna prepararsi a questi scenari“.
Quindi, il suggerimento al premier, Mario Draghi: “Dobbiamo copiare la Nuova Zelanda: appena si presentano nuovi focolai circoscrivere, chiudere, tamponare e vaccinare a tappeto. È il modo migliore per salvaguardare l’economia”.
“Sarà fondamentale per bloccare la reintroduzione del virus dall’estero e l’arrivo di nuove varianti – ha aggiunto -, altrimenti ricominceremo da capo”.
Questo perché non tutte le persone riusciranno a vaccinarsi: “Mezzo mondo non ne avrà le risorse“.
Covid, Crisanti dice la sua sui vaccini (e i ritardi)
Crisanti ha poi affrontato il tema dei vaccini. Secondo lui, i primi a doverlo ricevere, “con le scuole tristemente ma giustamente chiuse”, sono anziani e soggetti fragili.
“Completati gli over 70 – ha aggiunto – si potrà passare a insegnanti e forze dell’ordine“.
Per quel che riguarda la somministrazione di AstraZeneca a tutti, anche agli over 65, “lo ha dimostrato l’Inghilterra: e la seconda dose va rimandata di tre mesi, non eliminata. Per Pfizer e Moderna invece va fatta prima”.
In merito a Sputnik: “Sulla carta è un vaccino sensato, ma bisogna essere prudenti e aspettare l’Ema”. Il problema probabilmente è che i russi hanno fatto sperimentazioni poco ortodosse e temono di prestarsi a delle critiche nel pubblicarle”.