Cospito verso il ricovero, preoccupazione dei medici: le volontà dell'anarchico al 41-bis in caso di malore
Medici preoccupati per le condizioni di Alfredo Cospito, che però ha dichiarato di non voler ricevere l'alimentazione forzata in caso di ricovero
Dallo scorso lunedì Alfredo Cospito, arrivato al 108esimo giorno di digiuno per scioperare contro l’istituto del 41-bis, è stato trasferito al centro clinico del carcere di Opera, a Milano. Ora potrebbe essere ricoverato nel reparto di Medicina penitenziaria dell’ospedale San Paolo.
- Le volontà di Alfredo Cospito: niente alimentazione forzata
- Le parole dell'avvocato di Alfredo Cospito: cosa ha dichiarato
- Ricovero come atto dovuto per Alfredo Cospito: i motivi
Le volontà di Alfredo Cospito: niente alimentazione forzata
Il terrorista, 56 anni, da giorni ingerisce solo acqua, zucchero e sale, e al Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria del ministero della Giustizia ha fatto pervenire una dichiarazione esprimendo le proprie volontà.
Ha dichiarato cioè di non voler procedere con l’alimentazione forzata qualora le sue condizioni peggiorassero al punto di non essere più cosciente.
Al momento, sarebbe lucido, camminerebbe e si reggerebbe in piedi in maniera autonoma. Lo staff medico e i magistrati di sorveglianza scrivono e ricevono quotidianamente una relazione sul suo stato di salute.
Le parole dell’avvocato di Alfredo Cospito: cosa ha dichiarato
Il legale di Alfredo Cospito, l’avvocato Flavio Rossi Albertini, ha dichiarato all’Adnkronos di non avere notizie su un eventuale ricovero in ospedale del suo assistito.
Tuttavia “in caso di un aggravamento dei parametri sarebbe verosimile. Era uno dei motivi per cui avevo chiesto il suo trasferimento dal carcere di Bancali di Sassari”.
Ricovero come atto dovuto per Alfredo Cospito: i motivi
Il ricovero di Alfredo Cospito, ha fatto sapere ancora l’avvocato, sarebbe un atto dovuto perché “è un detenuto nelle mani dello Stato e lo Stato deve fare tutto per salvargli la vita”.
Tuttavia ha dichiarato che la volontà dell’anarchico di non essere sottoposto a trattamenti forzati andrà rispettata.
Questo perché è stata già fatta una diffida formale al ministero della Giustizia e per conoscenza al Garante dei detenuti, ha precisato Flavio Rossi Albertini.