Cosa fa oggi Annamaria Franzoni, vent'anni dopo il delitto di Cogne e la morte di Samuele Lorenzi
Annamaria Franzoni, dopo 11 anni di carcere, è tornata in libertà nel febbraio 2019. Da allora è tornata a vivere nel paese dove è nata
Annamaria Franzoni oggi gestisce l’agriturismo di famiglia a Monteacuto Vallese, una frazione di seicento abitanti del comune di San Benedetto Val di Sambro, in provincia di Bologna.
A distanza di venti anni dal giorno in cui, alle 8.28 del 30 gennaio 2002, telefonò al 118 per chiedere soccorsi per il figlio Samuele che, come disse all’operatore, “vomitava sangue” nel proprio letto, Annamaria Franzoni si è ricostruita una vita tornando a casa, nel paese dove è nata 51 anni fa.
Dopo sedici anni di carcere per l’omicidio del figlio Samuele, poi ridotti a meno di 11, Annamaria Franzoni ha terminato la detenzione domiciliare in anticipo per buona condotta nel febbraio 2019. Pur lontana dai riflettori, con una nuova vita ricostruita passo passo insieme al marito Stefano Lorenzi, la donna non vuole evidentemente dimenticare, ma superare, quanto accaduto in quel tremendo mercoledì 30 gennaio del 2002.
- Annamaria Franzoni e il Capodanno nella villetta di Cogne
- La villetta di Cogne
- Annamaria Franzoni e il carcere
- Annamaria Franzoni e la nuova vita
- Il delitto di Cogne nella cultura di massa
Annamaria Franzoni e il Capodanno nella villetta di Cogne
Annamaria Franzoni e Stefano Lorenzi hanno infatti deciso di trascorrere l’ultimo Capodanno proprio a Cogne, e proprio in quella villetta diventata negli anni destinazione di un macabro flusso di turisti: lo scorso 30 dicembre i due coniugi sono tornati nel piccolo comune che sorge proprio davanti al massiccio del Gran Paradiso e sono rimasti nella villetta fino al 3 gennaio.
Nessuno, stando al racconto de La Stampa, li ha visti in paese: non sono mai usciti, restando tutto il tempo all’interno dell’abitazione per non diventare oggetto delle attenzione di curiosi e giornalisti.
La villetta di Cogne
Proprio quella villetta è stata oggetto di un procedimento giudiziario che ha richiamato l’attenzione dei media: messa all’asta a causa di un contenzioso con il legale Carlo Taormina che accusò la famiglia Franzoni di non aver mai saldato le somme dovute come onorario, su decisione del tribunale di Aosta è rimasta di proprietà della famiglia Franzoni dopo il saldo della parcella.
Annamaria Franzoni e il carcere
Annamaria Franzoni è stata condannata nel 2004 in primo grado con rito abbreviato a 30 anni di carcere per l’omicidio del figlio Samuele. La Corte d’Assise d’appello di Torino, nel 2007, ha confermato la sua colpevolezza riducendo però la pena a 16 anni, sentenza poi confermata in Cassazione il 16 maggio 2008.
Dopo sei anni di reclusione, Annamaria Franzoni è stata scarcerata a seguito di una perizia psichiatrica in cui si escluse il rischio di recidiva: trasferita ai domiciliari, dopo cinque anni è stata definitamente scarcerata. In tutto, ha scontato 11 anni di detenzione, cinque in meno di quelli decretati dalla Corte d’Assise e confermati in Cassazione.
Annamaria Franzoni e la nuova vita
Oggi Annamaria Franzoni e il marito Stefano Lorenzi, che non l’ha mai abbandonata in questi venti anni, si sono ricostruiti una nuova vita, lontana dai riflettori, sulle montagne che dividono Firenze da Bologna. Davide, il primo figlio della coppia, ha oggi 27 anni. Gioele, il terzogenito nato dopo la morte del piccolo Samuele, ne ha 19. Samuele ne avrebbe compiuti 24 lo scorso 18 novembre.
Il delitto di Cogne nella cultura di massa
Annamaria Franzoni non rilascia più interviste e non appare in tv, come in molti invece avevano ipotizzato al culmine di quello che è stato uno dei casi di cronaca maggiormente mediatizzati, entrato a tal punto nella cultura di massa da essere citato in canzoni di vari artisti, da Fabri Fibra a Caparezza, da Noyz Narcos a M¥SS Keta.
Annamaria Franzoni non è più un nome da mettere in copertina di un libro, come quello pubblicato da Edizioni Piemme nel 2006 e scritto in collaborazione di Gennaro De Stefano, inviato della rivista italiana Gente, e intitolato “La verità” ma che in realtà non è altro che un libro-intervista in cui la Franzoni raccontò la propria versione dell’accaduto.
Oggi, della “Annamaria Franzoni – Medea” sono rimaste solo le pagine del romanzo “L’amore per nessuno” di Fabrizio Patriarca e il personaggio di Nami, frutto della penna di Maurizio de Giovanni nel libro “Per amore di Nami”.