Cosa è successo stanotte nella guerra tra Russia e Ucraina: continua l'avanzata russa nel Donbass
Prosegue l'avanzata dell'esercito russo, che dopo aver conquistato Mariupol e Kherson sta assediando Severodonetsk. Usa pronti a inviare nuove armi
Si continua a combattere duramente nel Donbass, nell’est dell’Ucraina, dove l’offensiva della Russia prosegue. I ceceni affermano di aver conquistato Severodonetsk, ma per ora Kiev ammette solo che la difesa della città “è in una posizione difficile”. Mentre la prima nave russa è approdata a Mariupol, da Mosca fanno sapere che il referendum sull’annessione di Kherson si terrà solo dopo la fine dei combattimenti. Intanto Zelensky esclude la possibilità di riconquistare la Crimea e spiega che i russi hanno perso il 30% dei loro carri armati più moderni. Ecco i principali avvenimenti della notte nella guerra tra Russia e Ucraina.
Russi vicini alla conquista di Severodonetsk, presa Lyman
Anche se in modo lento, nell’est dell’Ucraina l’avanzata dell’esercito russo prosegue. Sul suo canale Telegram il leader ceceno Ramzan Kadyrov ha annunciato che la città di Severodonetsk, nel Lugansk, è stata conquistata. “Severodonetsk è sotto il nostro completo controllo. La città è stata liberata. D’ora in poi gli abitanti non sono più in pericolo”, ha scritto.
Per il momento da Kiev arriva l’ammissione che la difesa della città “è in una posizione difficile” a causa dei continui bombardamenti russi. L’esercito ucraino starebbe pensando a una ritirata tattica dalla città. Poche ore prima Mosca aveva rivendicato il controllo totale della città di Lyman, a ovest di Severodonetsk, sede di un importante nodo ferroviario.
Kiev: ucciso il comandante di un reggimento aereo d’assalto
Secondo quanto riportato dai media ucraini, che citano fonti dell’esercito, il comandante del battaglione aereo russo del 104esimo reggimento sarebbe stato ucciso. L’annuncio della morte del tenente colonnello Alexander Dosyagaev, che sarebbe l’ennesimo ufficiale russo morto in battaglia, è stato dato dal Dipartimento per le comunicazioni strategiche delle Forze armate ucraine.
“Distrutto il 30% dei carri armati moderni della Russia”
Nella notte è tornato a parlare anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha detto di non credere di poter riconquistare militarmente la Crimea, ribadendo l’intenzione di riprendere tutti i territori occupati dai russi con l’invasione iniziata il 24 febbraio. Zelensky ha chiesto al mondo di “riconoscere ufficialmente la Russia come Stato terrorista, e Stato sponsor del terrorismo”.
Sempre nella notte Viktor Andrusiv, consigliere del ministro dell’Interno, ha detto che l’esercito ucraino ha finora distrutto il 30% dei carri armati russi moderni, costringendo Mosca a riattivare i T-62 di epoca sovietica.
Usa pronti a inviare missili a lungo raggio all’Ucraina
Dagli Usa, intanto, rimbalza la notizia che Washington sarebbe ormai pronta a inviare a Kiev nuovi sistemi missilistici a lungo raggio, come per esempio l’HIMARS.
Lo riporta la CNN, che parla di un annuncio in arrivo all’inizio della prossima settimana. Nei giorni scorsi la Russia aveva messo in guardia gli Usa dai rischi conseguenti alla fornitura di armi “non difensive”.
Intanto, sempre negli Usa, torna a parlare l’ex presidente Donald Trump: “Per fermare la guerra bisogna abbattere il prezzo del petrolio”. Stando a quanto riportato da Bloomberg, l’Unione europea sarebbe ormai pronta allo stop dell’importazione del petrolio russo via mare.
Raccolta di beni a sostegno dell’esercito russo
A Mosca e in altre città russe sono in corso raccolte a sostegno dei militari impegnati nella “operazione speciale”. Lo scrive il New York Times, che parla di cittadini che donano vestiti, cibo e medicine per aiutare i militari. Una testimonianza del sostegno della base popolare russa nei confronti della guerra, ma anche della consapevolezza delle difficoltà logistiche dell’esercito di Mosca.