Corrado Alunni, morto l'ex brigatista: dalle Brigate Rosse a Prima Linea e Vallanzasca, chi era Corrado Alunni
L'ex brigatista Corrado Alunni è morto a Varese all'età di 74 anni: nel 1980 aveva tentato una clamorosa evasione da San Vittore con Vallanzasca
Corrado Alunni, esponente delle Brigate Rosse, Prima Linea e delle Formazioni Comuniste Combattenti, è morto a Varese venerdì 28 gennaio. Nato a Roma il 12 novembre 1947, aveva 74 anni: è stato, con Vallanzasca, protagonista di una clamorosa tentata evasione dal carcere di San Vittore. Ecco chi era l’ex brigatista.
Morto Corrado Alunni: chi era l’ex brigatista
La notizia della morte di Corrado Alunni è stata diffusa dal portale ‘GiustiziaMi.it’, che ricorda come nel 1987 si fosse dissociato dalla lotta armata.
Trasferitosi a Milano dopo gli studi nel 1967 era stato assunto come operaio alla Sit-Siemens, iniziando lì il suo percorso verso la lotta armata.
In fabbrica conosce altri futuri brigatisti, tra cui Mario Moretti: diventato braccio destro di Renato Curcio, lascia il lavoro ed entra in clandestinità.
Lascia le Br nel 1974, nel 1977 entra nelle Fcc e in Prima linea: viene catturato un anno dopo, nel covo di via Negroli, a Milano.
La clamorosa evasione da San Vittore con Renato Vallanzasca
Il 28 aprile 1980 Corrado Alunni era stato protagonista di una clamorosa tentata evasione dal carcere di San Vittore insieme ad altri detenuti tra i quali Renato Vallanzasca.
Come ricordato dal ‘Corriere della Sera’, durante l’ora d’aria il commando aveva preso in ostaggio un brigadiere, riuscendo a farsi strada fino all’uscita del carcere.
Una volta evasi, inizia una sparatoria nelle strade intorno al carcere: Alunni viene ferito e poi arrestato con Vallanzasca, colpito anche lui. Le condanne si sommano e Alunni arriva a un totale che supera i 50 anni di galera.
Corrado Alunni: il pentimento e il ritorno in libertà
Nel 1987 Corrado Alunni si era dissociato dalla lotta politica armata e nel 1989 gli era stata concessa per la prima volta la semi–libertà, venendo assunto come archivista all’Enaip di Bergamo.
Nel 1997, insieme ad altri 62 ex terroristi rossi, firma uno storico appello per chiudere la ‘Storia infinita’ degli ‘Anni di piombo’ e aprire la strada a “una democrazia matura, una classe politica e una Repubblica che vogliano davvero rinnovarsi”.
Nel 2021 è stato inserito nell’elenco di una ventina di ex appartenenti a gruppi armati ai quali la magistratura romana aveva prelevato il Dna nell’ambito di un’inchiesta sul caso Moro.