Coronavirus, virologa Gismondo: "Sardegna? Aggressione mediatica"
La virologa Maria Rita Gismondo si sfoga e invita a non "aggredire" mediaticamente la Sardegna in riferimento ai contagi di coronavirus
Maria Rita Gismondo – direttrice del Laboratorio di Microbiologia clinica, Virologia e Diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano – traccia un bilancio sul ‘caso Sardegna‘ che negli ultimi giorni è stata al centro della cronaca per la questione movida notturna dei giovani e i relativi contagi di coronavirus. “Basta parlare di Sardegna come l’isola del contagio – esordisce, sfogandosi ai microfoni dell’AdnKronos -. Basta puntare il dito su uno o l’altro locale di divertimento. I giovani hanno gli stessi comportamenti a Cortina, a Rimini ed in qualsiasi località turistica”.
“I contagi – prosegue – ci sono dappertutto. Peraltro in una circolazione così vasta del virus identificare l’origine del focolaio è estremamente difficile”.
“I giovani – spiega Gismondo – si muovono in gruppo e stanno insieme in spiaggia, a prendere l’aperitivo, a ballare. Giusto tracciare ma l’aggressione mediatica nei confronti della Sardegna non fa bene a nessuno”.
“Qualcuno sa che i lavoratori stagionali devono maturare 180 giorni di attività per ottenere i sussidi?”, conclude la virologa.