Coronavirus, truffa alla porta: medici per i tamponi, sono ladri
Croce Rossa, Questura e Carabinieri denunciano i tentativi di truffe ai danni degli anziani
Ogni emergenza fa, appunto emergere, il peggio delle persone. Anche il coronavirus che si sta diffondendo a macchia d’olio in tutto il Nord Italia porta con se atti di sciacallaggio e vere e proprie truffe. E come se non bastassero i prezzi alle stelle di mascherine e gel igienizzanti in vendita a cifre da capogiro in rete, ci si mettono anche i malviventi che stanno approfittando della buona fede degli anziani fingendosi medici o paramedici giunti per effettuare il test-tampone e poi, una volta entrati casa, svaligiarla.
Lo segnalano, tra gli altri i carabinieri di Bergamo, la questura di Mantova, la Croce Rossa. Si tratta di persone che cercano di entrare in casa con la scusa di sanificare le case o le banconote o di essere incaricati di fare test gratuiti per il coronavirus.
In particolare la Croce Rossa ha denunciato sui social ufficiali: “Ci viene segnalato che alcuni anziani hanno ricevuto strane telefonate del tipo: ‘Siamo della Croce Rossa, le veniamo a casa a fare il tampone per il coronavirus’. Non fidatevi di chi si presenta a domicilio per controlli”.
Questo il messaggio di un piccolo comune in provincia di Milano: “Il comando dei Carabinieri ci informa che alcuni truffatori si fingono paramedici che effettuano gratuitamente un test per il coronavirus, con l’obiettivo accedere alle abitazioni private e derubare le persone. Vi raccomandiamo di non far entrare in casa sconosciuti e di avvisare tempestivamente le forze dell’ordine”.
Ma altrettante sono le segnalazioni e le denunce di privati cittadini su Facebook come quella ripresa Blitz Quotidiano: “Chiamo mia madre (che vive a Milano) e mi dice che ci sono persone che cercano di farsi aprire la porta dicendo di dover fare i tamponi per conto del SSN. Non aprite! Si tratta di ladri che vogliono introdursi in casa″.
“L’invito delle Autorità – spiega il questore di Mantova Paolo Sartori a Repubblica – è di non aprire a nessuno, se non dopo aver allertato e verificato telefonicamente di che cosa si tratta chiamando il numero di emergenza 112. Non esiste, infatti, alcuna autorizzazione a effettuare porta a porta il test relativo al coronavirus, così come qualsiasi altro tipo di test medico, ovvero qualsiasi modalità di intervento di sanificazione delle abitazioni”.