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Covid, "attenti ai focolai nelle scuole": l'allarme dell'esperto

Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani, mette in guardia sulla riapertura della scuola e sul rischio della nascita di focolai

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Nelle ultime settimane, in Italia, l’età media dei contagiati si è abbassata fino a 40 anni. Un dato che non sorprende gli esperti: i giovani hanno una vita sociale più attiva e quindi hanno più contatti. Il fatto che i casi riguardino pazienti meno anziani, però, “comporta nel breve periodo un minor rischio di sovraccarico dei servizi sanitari: i giovani possono non ammalarsi o avere sintomi lievi”. Lo ha detto Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani, al ‘Corriere della Sera’.

L’esperto ha sottolineato come in Italia ci siano attualmente una quarantina di pazienti Covid in terapia intensiva: “A marzo e aprile erano oltre 4 mila, quindi non c’è criticità“.

Covid, i numeri da tenere d’occhio

Secondo Ippolito si devono tenere sotto controllo due indicatori: l’indice di trasmissione Rt, che deve restare sotto il livello 1, e il numero di casi per 100 mila abitanti nelle ultime due settimane. “In Italia siamo a 6 casi ogni 100 mila, che ci pongono tra le nazioni più virtuose”.

Covid, il pericolo può arrivare dalle scuole

Ippolito ha poi affrontato il tema della riapertura della scuola: “Bisogna essere pronti a intervenire su focolai e catene di trasmissione come già stiamo facendo, consapevoli che permettere ai ragazzi di tornare a scuola è un dovere civile e morale”, ha detto l’esperto, premettendo come sia prevedibile aspettarsi qualche focolaio “così come attendevamo un incremento di casi collegato all’apertura delle frontiere interne e internazionali”.

Per quel che riguarda le zone rosse, Ippolito ha suggerito come sia fondamentale la tempestività dell’intervento: “Può circoscrivere le azioni di contenimento a zone specifiche, scongiurando il rischio di lockdown generalizzati“.

Covid, quando arriva il vaccino

Secondo Ippolito, ci sono “circa 30 vaccini nel mondo che hanno iniziato la sperimentazione sull’uomo, poco meno di 200 sono in fase preclinica. I più vicino sono quelli nella cosiddetta fase 3, testati su migliaia di persone”.

Tra questi ci sono i candidati di Oxford/AstraZeneca, quello americano di Moderna/Therapeutics, il tedesco Biontech/Pfizer e un paio di prodotti cinesi: “Non è una gara di velocità, serve arrivare bene, non primi“.

Fonte foto: Ansa

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