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Coronavirus, contagi in calo ma preoccupa il long Covid: problemi al cuore anche tra i più giovani

Le ultime ricerche sul long Covid hanno evidenziato le conseguenze, anche pesanti, che il virus può avere sul cuore. Rischi anche per i giovani

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

L’infezione da coronavirus può avere conseguenze, anche importanti, a mesi di distanza dalla guarigione. Da tempo i riflettori dei ricercatori sono puntati sul long Covid, gli effetti a lungo termine della malattia e dell’infezione virale da Sars-Cov-2. Gli studi più recenti evidenziano che il Covid-19 aumenta nel lungo periodo il rischio di malattie cardiache, anche nei giovani.

Coronavirus, preoccupa il long Covid

Con long Covid si identifica l’insieme dei disturbi che persistono settimane e mesi dopo la guarigione dal Covid-19 e l’eliminazione del coronavirus dall’organismo.

Dalle statistiche sappiamo che circa tre persone su dieci manifestano disturbi vari legati al Covid nel periodo successivo alla negativizzazione, sintomi che possono persistere oltre un anno.

Long Covid e malattie cardiache

Come è noto il Covid-19 aggredisce anche il cuore: in particolare nella fase acuta della malattia, in cui può provocare pericarditi, miocarditi e aritmie. Grazie alle ultime ricerche si è scoperto ora che l’infezione da coronavirus può avere effetti sulla funzionalità del cuore, anche pesanti, a distanza di mesi.

Sono tanti i segni sul cuore lasciati dagli strascichi dell’infezione: dolore al petto, palpitazioni, alterazioni del battito, stanchezza, indebolimento generale e difficoltà respiratorie. Ma anche pericarditi, miocarditi e aritmie che si possono sviluppare nella fase acuta della malattia e che poi possono continuare nel tempo o insorgere successivamente.

Long Covid: problemi al cuore anche tra i più giovani

Lo studio più grande e completo condotto finora sugli effetti del long Covid sul cuore è stato svolto negli Stati Uniti con i dati di oltre un milione di casi clinici. La ricerca è stata realizzata con i dati messi a disposizione dal Dipartimento degli Affari dei Veterani, l’ente che si occupa dell’assistenza degli ex militari statunitensi.

Dallo studio è emerso che i pazienti Covid mantengono un alto rischio di problemi cardiaci di vario tipo ad un anno di distanza dalla guarigione. La ricerca ha evidenziato un aumento del rischio di almeno 20 diversi disturbi cardiocircolatori tra le persone che avevano avuto il Covid-19 nell’anno precedente, rispetto a chi invece non aveva avuto la malattia.

Chi avuto il Covid ha un rischio più alto di avere un’insufficienza cardiaca nei 12 mesi seguenti alla guarigione. Il rischio è decisamente più alto per chi aveva sofferto di forme gravi della malattia, che come detto può comportare complicazioni cardiocircolatorie di vario tipo.

Non si tratta di una ricerca esaustiva, considerando che il campione analizzato nella ricerca americana, pur vasto, è composto per il 90% da persone di sesso maschile e con una età media di circa 60 anni.

I ricercatori hanno comunque riscontrato un aumento del rischio di problemi cardiovascolari sia tra gli anziani sia tra i giovani.

Fonte foto: ANSA

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