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CRONACA ESTERA

Corea del Nord lancia un missile intercontinentale, preoccupazione da Giappone e USA: “Inaccettabile”

Questa mattina un missile intercontinentale partito dalla Corea del Nord è finito nel mare di Hokkaido. Proteste e preoccupazione da USA e Giappone

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Ubaldo Argenio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di cultura, sport e cronaca, scrive anche di attualità, politica e spettacolo. Laureato in Scienze della Comunicazione, inizia a collaborare con testate locali di Benevento per poi passare a testate nazionali, per le quali si è occupato principalmente di approfondimenti sportivi e culturali. Lavora anche come editor.

Ancora una provocazione da parte del governo di Pyongyang, che nella mattinata di oggi, 18 novembre, ha lanciato un missile intercontinentale nel mare di Hokkaido.

Insorgono USA, Giappone e Corea del Sud, che condannano con fermezza i test missilistici nordcoreani.

Il lancio del missile intercontinentale

Il missile balistico intercontinentale (ICBM), come confermato dal Comando di stato maggiore congiunto di Seul, è partito stamattina alle 10:15 locali (2:15 in Italia) da Sunan, alle porte di Pyongyang, ed è finito nella zona economica esclusiva a largo dell’isola di Hokkaido, nel nord del Giappone.

Il premier giapponese Fumio Kishida insieme al presidente americano Joe Biden

Come riporta TgCom24, in un comunicato il Joint chief of staff della Corea del Sud ha dichiarato che il missile partito stamattina ha “mostrato una potenziale capacità” dei nordcoreani “di lanciare attacchi nucleari su tutta la terraferma degli Stati Uniti“.

Il premier giapponese, Fumio Kishida, ha definito l’ennesimo test missilistico “assolutamente inaccettabile”, sottolineando comunque l’assenza di segnalazioni di danni a navi o aerei nell’area di impatto del missile, di competenza giapponese.

Ancora test missilistici da Pyongyang

Il lancio di oggi segue di poche ore il missile che ieri è partito dalla Corea del Nord ed è finito nel Mar del Giappone.

L’intensificarsi dei test missilistici, come affermato ieri dal ministro degli Esteri nordcoreano, Choe Son-hui, è un “avvertimento” che replica ai recenti colloqui trilaterali tra Stati Uniti, Corea del Sud e Giappone.

Di tutta risposta, Seul ha mobilitato i suoi jet F-35A stealth per un “ciclo di esercitazioni di attacco” guidato con i laser. Il presidente della Corea del Sud, Yoon Suk-yeol, ha affermato che bisogna “attuare attivamente misure per rafforzare la deterrenza estesa, come concordato con gli Usa”.

In aggiunta, il premier sudcoreano ha anche chiesto che la comunità internazionale predisponga “sanzioni con gli Stati Uniti contro la Corea del Nord”.

La reazione agli accordi degli alleati

Joe Biden, Yoon Suk-yeol e Fumio Kishida avevano accettato di lavorare insieme per rafforzare le attività di coordinamento nella zona, applicando la cosiddetta “deterrenza estesa”.

Un termine con il quale ci si riferisce alla promessa di Washington di utilizzare tutte le sue capacità militari, sia nucleari sia convenzionali, per difendere Corea del Sud e Giappone.

L’intento di Kim Jong-un, che nel 2022 ha raggiunto un numero record di test missilistici, potrebbe essere quello di creare preoccupazione e confusione nella zona, provando così ad alzare la tensione tra Stati Uniti e Cina.

Fonte foto: ANSA

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