Cop28 di Dubai, Opec contro l’eliminazione dei combustibili fossili. Ira dell’Ue: “Posizione disgustosa”
Alla Cop28 di Dubai è arrivato il veto dei 13 Paesi dell’Opec all’eliminazione dei combustibili fossili. Ira dell’Ue: “Posizione disgustosa”
Durante la Cop28 (la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici) che si sta tenendo a Dubai, i 13 Stati membri dell’Opec hanno posto il loro veto per porre un freno all’eliminazione dei combustibili fossili. Dura reazione da parte dei vertici Ue, che parlano di “posizione disgustosa”.
La Cop28 a Dubai
La Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2023, conosciuta anche come Cop28, è iniziata lo scorso 30 novembre all’Expo City di Dubai (sotto la presidenza degli Emirati Arabi Uniti), e terminerà il prossimo martedì 12 dicembre.
L’evento, che è iniziato sottolineando come solo il 15% degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) sembrerebbe poter essere conseguito entro il 2030, non è continuato nel migliore dei modi, soprattutto a causa di una lettera presentata dall’Opec.
I 13 Stati membri dell’Opec (l’Organizzazione dei Paesi esportatori del petrolio) infatti, tra i quali figura anche il Paese ospitante dell’evento, hanno presentato un documento invitando gli Stati che ancora fanno affidamento alla produzione di combustibili fossili a rifiutare qualsiasi accordo che abbia come riferimento “l’energia più che le emissioni”.
La lettera dell’Opec
Come riportato da Reuters la lettera, firmata dal segretario generale dell’Organizzazione dei Peasi esportatori di petrolio, Haitham Al-Ghais, e datata 6 dicembre, ha portato a uno scontro nella giornata di ieri, sabato 9 dicembre.
Il documento potrebbe difatti mettere a repentaglio i tentativi di raggiungere l’impegno, portato avanti da almeno trent’anni, di porre fine alla combustione di gas, carbone e petrolio così da ridurre le emissioni di Co2 e tentare di controllare il riscaldamento globale.
I Paesi membri dell’Opec nella lettera invitano a respingere “una pressione indebita e sproporzionata contro i combustibili fossili”. Parole che hanno scatenato dure reazioni, soprattutto in Europa, e che hanno fatto apparire l’iniziativa dell’Opec come “dettata dal panico”, come detto da Alden Meyer, analista dell’E3G, il think tank creato per combattere il cambiamento climatico.
La reazione dell’Ue
In seguito al documento presentato dall’Opec, la vicepresidente del governo spagnolo, Teresa Ribeiro, ha tenuto una conferenza stampa durante la quale ha duramente attaccato i contenuti presenti nella lettera.
“È quasi disgustoso il pressing dei Paesi Opec. Noi non chiediamo di eliminare i combustibili fossili domani – ha detto la Ribeiro – Dobbiamo creare invece le condizioni per una uscita graduale. E su questo l’Unione europea è chiarissima e in linea con la grande maggioranza dei Paesi presenti a Cop28”.
Secondo la vicepremier spagnola, oltre un centinaio di Stati membri su 196 sono favorevoli al “phase out”, ovvero l’eliminazione graduale dei combustibili fossili, con la Cop28 che si sta battendo proprio “per eliminare i sussidi ai combustibili fossili e per fare in modo che al massimo nel 2025 si raggiunga il picco delle emissioni”.