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Conte torna in cattedra: la lezione dell'ex premier

L'ex presidente del Consiglio ha tenuto una lezione su economia e salute ripercorrendo i passaggi chiave dell'anno della pandemia

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Giuseppe Conte ricomincia oggi l’insegnamento di diritto come professore ordinario della Scuola di Giurisprudenza dell’Università di Firenze. Lo fa, come riporta il Corriere della Sera, con una lectio magistralis dal titolo “Tutela della salute e salvaguardia dell’economia. Lezioni dalla pandemia” nella quale è ritornato sulla sua esperienza di governo durante l’anno dell’epidemia da Covid-19.

Durante la lezione di circa un’ora ha affrontato diversi aspetti tecnico-giuridici sul metodo col quale è stata affrontata la pandemia. Ha ricordato innanzitutto le forti difficoltà iniziali a redigere un piano d’emergenza a causa della “inattendibilità delle notizie che arrivavano dalla Cina” e ha anche illustrato i  motivi per cui non ha mai voluto esercitare il “potere sostitutivo” in materia di competenza delle Regioni, come previsto dall’articolo 120 della Costituzione.

“Abbiamo preferito coltivare un costante dialogo con le autorità territoriali, pur tra varie difficoltà e momenti critici, nella convinzione che il coinvolgimento dei vari attori istituzionali in una prospettiva di leale collaborazione ci avrebbe garantito una maggiore coesione nazionale, e una più solida tenuta delle comunità di riferimento, in un contesto del tutto inedito” ha spiegato Conte.

L’ex premier ha illustrato i cardini sui quali si è retta la sua politica di gestione dell’emergenza sanitaria: “È stata costruita su tre pilastri: ordinanze del ministro della Salute, dichiarazione stato di emergenza nazionale, l’adozione di decreti legge e Dpcm. Non sarebbe stato possibile — ha aggiunto — lasciare l’intera regolamentazione ai solo decreti legge per l’imprevedibilità della pandemia e i tempi della conversione del decreto in legge. C’era la necessità di uno strumento agile per intervenire prontamente”.

In questo senso il professore ha riaffermato la convinzione della sua scelta di mettere al primo posto la Sanità, anche a costo di sacrificare l’economia del Paese: “La tutela prioritaria della salute ha consentito di difendere meglio anche il tessuto produttivo del Paese. Le economie più resilienti si stanno dimostrando quelle in cui sono state introdotte adeguate misure contenitive del contagio accompagnate da interventi di sostegno alle famiglie e alle imprese”.

Una direzione mantenuta nonostante le pressioni verso le riaperture, per evitare danni economici e sociali, considerati da più parti politiche ancora più gravi: “Questa interpretazione l’abbiamo respinta perché ritenuta fuorviante. Questo scenario è risultato inverosimile e lo abbiamo constatato anche qui in Italia quando, pur essendo le fabbriche aperte, ci sono stati scioperi di lavoratori che avevano paura di essere contagiati.”

“Di qui la svolta con la sottoscrizione del 14 maggio dei protocolli sulle condizioni di sicurezza sui luoghi di lavoro – ha ricordato. Un passaggio, questo, che consentì il rientro dei lavoratori nelle aziende e nelle fabbriche. Vi è sempre una considerazione ponderata del diritto alla salute con le altre prerogative fondamentali della persona”.

In conclusione si è dedicato al dibattito sull’europeismo: Conte ha indicato la strada di “un europeismo critico, non fideistico” con l’obiettivo di rafforza l’Ue e “fermare l’ascesa di nuovi nazionalismi”.

A questo proposito, l’ex presidente del Consiglio ha sottolineato la necessità di “potenziare il ruolo del Parlamento europeo”, facendo ricorso anche “all’elezione diretta degli organismi”.

L’europeismo non è una moda. Il modo migliore per contrastare i ripiegamenti identitari è lavorare con lungimirante concretezza per rafforzare la credibilità, l’affidabilità della casa comune europea: altrimenti, quando il vento cambierà e torneranno a spirare i venti nazionalisti, sarà molto complicato riuscire a contrastarli con la forza di soluzioni solide ed efficaci” ha rimarcato il professore.

Non solo argomenti strettamente giuridici, nella sua lezione Conte si è poi dedicato al tema della lotta al cambiamento climatico, da perseguire attraverso le risorse previste dal Recovery Fund.

Fonte foto: ANSA

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