Caos M5s, domenica il vertice sul futuro di Conte e del Movimento
Se da un lato il M5s perde pezzi, dall'altro si uniscono in coro le voci che invocano l'ex premier Giuseppe Conte
La situazione all’interno del Movimento 5 Stelle si fa sempre più complicata. Se da un lato il Movimento perde pezzi (dopo le nomine dei sottosegretari ha lasciato il senatore Emanuele Dessì), dall’altro i vertici si compattano nell’invocare a gran voce il nome dell’ex premier Giuseppe Conte, visto ormai come una sorta di messia in grado di salvare la creatura di Grillo.
Domenica il vertice sul futuro del Movimento
Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, per domenica è previsto un incontro tra i vertici a cui dovrebbe partecipare anche lo stesso Conte, che rappresenta “un perno essenziale” su cui poggia il nuovo disegno politico del Movimento.
Nel frattempo Conte è tornato in cattedra: nel pomeriggio di oggi 26 febbraio, alle 15.30, è prevista una sua lectio magistralis per l’Università di Firenze, che sarà trasmessa in streaming.
Ma sull’intenzione di proseguire la sua carriera politica, Conte non si è ancora pronunciato ufficialmente: il rapporto che lega l’ex premier a M5s, Pd e Leu è sicuramente saldo dopo l’ultima esperienza di governo, ma candidarsi alla guida del Movimento è un altro paio di maniche.
Il ruolo di Conte
I vertici del Movimento, Grillo per primo, spingono affinché Conte prenda posto tra le fila dei pentastellati, e sarebbero pronti anche a modificare lo statuto del Movimento per offrire all’ex premier un ruolo cucito su misura sulla sua pelle. E il vertice di domenica, stando a fonti pentastellate riportate dall’Adnkronos, potrebbe avere proprio l’obiettivo di definirlo.
Nel frattempo, il senatore Dessì è passato alla nuova componente parlamentare “L’alternativa c’è”, in cui sono confluiti gli espulsi dal Movimento dopo la fiducia negata al premier Draghi. E all’Adnkronos, Dessì ha chiarito la sua posizione: “Siamo pronti a svolgere un ruolo di sentinella nel Paese”.
Dopo le parole di Di Maio, che ha definito il M5s in un’intervista di Repubblica “moderato e liberale”, sono molte le voci che si sono alzate in segno di protesta.