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Complotto contro Arianna Meloni? Il presidente dell'associazione magistrati Santalucia attacca: "Gravissimo"

C'è un complotto contro Arianna Meloni e, indirettamente, sua sorella Giorgia, la premier? A rispondere in modo duro all'ipotesi è la magistratura

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Simone Gervasio

GIORNALISTA

Giornalista professionista, napoletano trapiantato a Milano, si occupa di cronaca, attualità, cultura pop e sport. Dopo una laurea in Comunicazione e un master in Giornalismo, ha lavorato per diversi siti e redazioni. Oltre al web, ha avuto esperienze anche in tv e in radio

Un complotto contro Arianna Meloni, sorella della premier? A rispondere a questa ipotesi è il presidente dell’associazione magistrati, Giuseppe Santalucia, che ha parlato ad alcuni colleghi, rispendendo al mittente l’accusa ed etichettandola come “gravissima”.

Complotto contro Arianna Meloni: gli sviluppi

La sorella della leader di Fratelli d’Italia, responsabile della segreteria politica e del tesseramento del partito, era stata collegata a un presunto reato di traffico di influenze.

Del suo caso avevano parlato diversi quotidiani e il Giornale su tutti, dalle cui colonne il direttore Alessandro Sallusti aveva ipotizzato una sorta di complotto ordito dal centrosinistra per spingere i pm a indagare la donna. È arrivata ora la risposta del presidente dell’Anm.

Arianna Meloni, sorella di Giorgia, presidente del Consiglio

La risposta della magistratura: “Gravissimo”

Sentito da Sky Tg24, Giuseppe Santalucia ha bollato come “gravissimo” anche il solo parlare di un complotto, ossia “di una azione eversiva da parte della magistratura”.

Il presidente ammonisce: “Ci stiamo assuefacendo al fatto che il potere politico dichiara verosimile un’ipotesi fumosa e scatta tutta una serie di dichiarazioni contro la magistratura”.

Con queste brevi dichiarazioni, il rappresentante dell’Associazione Magistrati reagisce in modo duro alle supposizioni fatte riguardo al caso Arianna Meloni.

Complotto contro Arianna Meloni: cosa aveva detto lei e sua sorella Giorgia

Nelle scorse settimane, la donna si era detta tranquilla. “So di non aver fatto niente di male”, aveva ribadito, parlando di fake news “dei quotidiani di sinistra, veri e propri spacciatori di notizie inventate di sana pianta”.

Arianna Meloni aveva inoltre ipotizzato che gli attacchi nei suoi confronti potessero essere parte di un disegno, una strategia studiata “non per distruggere me, che chiaramente come militante poco conto, ma magari per infangare e dipingere la sorella del presidente del Consiglio come traffichina e melmosa“.

La stessa Giorgia Meloni era intervenuta duramente sulla vicenda. Per la premier, nulla era stato dettato a Sallusti, il cui fondo era tutta farina del suo sacco. “Certo non abbiamo ostacolato, perché è stato un modo per fare chiarezza”, aveva precisato, prima di passare al contrattacco. “Purtroppo però reputo molto verosimile quanto da lui scritto. È uno schema visto e rivisto soprattutto contro Silvio Berlusconi. Se fosse vero sarebbe gravissimo”, aveva detto ad Ansa.

Caso Arianna Meloni: di cosa era stata accusata

Le critiche verso Arianna Meloni riguardavano un suo presunto ruolo nelle nomine Rai e nelle decisioni sui vertici di Ferrovie dello Stato.

La donna insomma avrebbe partecipato alle tavole rotonde per stabilire chi dovesse ricoprire queste cariche e avrebbe spunto per far assumere suoi profili prediletti.

A sollevare il caso erano state le parlamentari di Italia Viva, Raffaella Paita e Maria Elena Boschi che avevano chiesto chiarimenti in merito.

L’attacco di Alessandro Sallusti: ecco dove nasce il complotto contro Arianna Meloni

La questione era poi divampata lo scorso 18 agosto con un’editoriale di Alessandro Sallusti, direttore de il Giornale, comparso sullo stesso quotidiano.

In esso il giornalista ipotizzava di una presunta cospirazione della magistratura ai danni della sorella della premier, con l’obiettivo di indebolire il governo.

Sallusti denunciava un presunto “gioco di sponda” tra “giornali ostili, magistrati e sinistra” volto a mettere sotto pressione la famiglia della premier, citando il cosiddetto “metodo Palamara“.

La risposta di Matteo Renzi: accuse a Giorgia Meloni

Il mondo politico si era diviso sulla vicenda e, tirato in ballo dal giornalista, aveva risposto anche Matteo Renzi, leader di Iv, che si era affidato a un lungo posto su X.

Definito “Boss di provincia”, “capobranco”, mentre le due parlamentari erano state accusate di far parte di “una muta da cani”, l’ex premier aveva risposto per le rime alle accuse di Giorgia Meloni e del suo partito.

Renzi aveva definito gli insulti e il linguaggio usato da Fratelli d’Italia come pieno di “odio, violento e squadrista” e aveva sottolineato come fossero “legittime le domande poste da un partito d’opposizione”. Infine aveva ribadito di essere garantista e di non voler attaccare la famiglia della Premier per vicende giudiziarie al contrario di quanto fatto in precedenza dalla stessa Meloni nei suoi confronti.

Fonte foto: IPA

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