Colpo di Stato in Gabon dopo le elezioni di Ali Bongo: l'appello del presidente e l'invito alla pace da Rabat
Dopo la riconferma del presidente Ali Bongo, alcuni ufficiali dell'esercito sono apparsi alla televisione nazionale per comunicare la presa del potere
In seguito ai risultati delle elezioni presidenziali, che hanno visto la riconferma del presidente Ali Bongo, al suo terzo mandato, un gruppo di alti ufficiali militari gabonesi è apparso alla televisione nazionale annunciando un colpo di Stato con il quale avrebbero preso il potere del Paese.
- Le elezioni in Gabon
- Il colpo di Stato dei militari
- Le dichiarazioni dei golpisti
- Capo della Guardia repubblicana a Le Monde: Bongo "messo in pensione"
- L'appello di Bongo
- Gli italiani in Gabon
- Il messaggio di pace dal Marocco: "Manteniamo la stabilità"
Le elezioni in Gabon
Alta tensione in Gabon, dove le recenti elezioni presidenziali hanno avuto conseguenze inaspettate. Proprio nella giornata di oggi – mercoledì 30 agosto – il centro elettorale gabonese ha annunciato che il presidente in carica del Paese, Ali Bongo Ondimba, ha vinto le elezioni presidenziali con il 64,27% dei voti.
Il voto delle ultime ore è stato accompagnato da forti proteste delle opposizioni, che hanno denunciato diverse dinamiche che hanno portato a definire queste elezioni “fraudolente”. Il principale sfidante di Bongo, Albert Ondo Ossa, è arrivato secondo con il 30,77%, con il team del riconfermato presidente Bongo che ha subito respinto le accuse di irregolarità elettorali avanzate dallo sfidante sconfitto.
Bongo, al potere da 14 anni, ha raccolto due terzi dei voti espressi dai cittadini, che si sono recati alle urne con un tasso di partecipazione al voto del 56,65%. Il risultato non è però stato digerito da molte persone, e a poche ore dall’annuncio della vittoria di Bongo, un gruppo di alti ufficiali militari è apparso in televisione per dare un annuncio alla popolazione.
Il colpo di Stato dei militari
Nella mattinata odierna quindi, diversi ufficiali dell’esercito sono comparsi in televisione, dichiarando in diretta nazionale di aver preso il potere, annunciando che avrebbero annullato i risultati delle elezioni.
Già durante le votazioni la tensione era cresciuta, e con i primi risultati erano state interrotte alcune trasmissioni straniere, sospeso il servizio internet e imposto un coprifuoco notturno a livello nazionale.
Ma le autorità che hanno imposto queste regole potrebbero ora non avere più potere, dato che il gruppo apparso in televisione, che si è dichiarato membro del “comitato di transizione e ripristino delle istituzioni”, ha dichiarato “sciolte” le istituzioni statali come il governo, il senato, l’assemblea nazionale, la corte costituzionale e l’organo elettorale.
Le dichiarazioni dei golpisti
Uno dei soldati ha dichiarato al canale televisivo Gabon 24: “Abbiamo deciso di difendere la pace ponendo fine all’attuale regime”. Per alcuni gabonesi infatti, la lunga presidenza di Ali Bongo era simile a una dittatura, dato che prima di lui il Paese è stato per oltre 40 anni guidato dal padre, Omar Bongo.
Secondo i militari, come riportato dalla Bbc, il colpo di Stato era un atto necessario, dovuto a “un governo irresponsabile e imprevedibile che provoca un continuo deterioramento della coesione sociale che rischia di portare il Paese nel caos”.
Dopo l’annuncio dei militari, i primi colpi di arma da fuoco sono stati uditi per le strade della capitale, Libreville. Ci si attende una risposta da parte del governo che i militari cercano di destituire, ma tra l’assenza di internet e il divieto imposto ai media stranieri di mettere piede nel Paese per coprire il voto non sarà semplice capire l’evoluzione del colpo di Stato in atto in Gabon.
Capo della Guardia repubblicana a Le Monde: Bongo “messo in pensione”
Il presidente del Gabon, Ali Bongo, “è stato messo in pensione”. Lo ha affermato in un’intervista a Le Monde il capo della Guardia repubblicana, il generale Brice Oligui Nguema, che ha guidato il gruppo di militari responsabili del colpo di Stato.
Bongo, attualmente agli arresti domiciliari, “è in pensione, gode di tutti i suoi diritti. È un gabonese normale, come tutti gli altri”, ha dichiarato il generale. “Non aveva il diritto di restare in carica per un terzo mandato, la Costituzione è stata violata, il metodo elettorale in sè non era buono. Allora l’esercito ha deciso di voltare pagina, di assumersi le proprie responsabilità”, ha spiegato.
L’appello di Bongo
Sui social il video appello alla comunità internazionale del presidente Bongo dai domiciliari.
“Sono il presidente del Gabon Ali Bongo, sono nella mia residenza, non so dove siano mia moglie e mio figlio, io sono qui e non so cosa stia succedendo fuori. Invio questo messaggio a tutti i nostri amici, gli amici del Gabon”. Seduto su una sedia in una stanza con una libreria alle spalle, il presidente eletto è apparso per la prima volta dopo il golpe, visibilmente preoccupato, lanciando un appello alla comunità internazional.
“Fatevi sentire, fate rumore, vi imploro” il toccante video-messaggio in inglese del presidente Bongo deposto con il colpo di stato della scorsa notte nel paese nell’Africa centrale, dall’esercito golpista che alla tv di Stato ha annunciato “la fine del suo regime”.
Gli italiani in Gabon
Intanto il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha fatto il punto sulla situazione dei nostri connazionali presenti attualmente nel Gabon. Intervenuto da Toledo, dove partecipa alla riunione informale dei ministri degli esteri e della difesa della Ue, Tajani ha confermato che i circa 150 italiani che si trovano in Gabon sono “tutti al sicuro”.
Il ministero, ha poi aggiunto, in coordinamento con la nostra ambasciata a Libreville sta seguendo la situazione. Tajani ha inoltre invitato gli italiani nel Paese africano a “restare in casa e a comportarsi con la massima prudenza”.
Il messaggio di pace dal Marocco: “Manteniamo la stabilità”
Come riporta ‘Rai News’, il ministero degli Affari Esteri di Rabat ha dichiarato che il Marocco “segue da vicino l’evoluzione della situazione nella Repubblica del Gabon” e chiede di “preservare la stabilità di questo Paese fratello e la tranquillità della sua popolazione”.
Si parla di “Paese fratello” in quanto re Mohammed VI e il presidente Ali Bongo Ondimba sono amici di infanzia e godono di rispetto e privilegi reciproci.
Nella nota il Ministero fa un appello alla “saggezza della nazione gabonese, nelle sue forze vitali e nelle sue istituzioni nazionali, per avanzare verso una prospettiva che gli permetta di agire nel miglior interesse del Paese, per salvaguardare i risultati raggiunti e per soddisfare le aspirazioni del fratello gabonese”.