NOTIZIE
CRONACA NERA

Cinzia Dal Pino ha investito e ucciso il ladro a Viareggio ma l'autopsia esclude "segni di pneumatici"

Caso Viareggio: secondo l'avvocato di Cinzia Dal Pino, dall'autopsia di Said Malkoun non sarebbero emersi "segni di pneumatici e di passaggio della vettura sopra il corpo"

Pubblicato:

Alberto Cantoni

GIORNALISTA

Giornalista professionista. Scrive di cronaca e attualità, ma le passioni più grandi sono la tecnologia e l’innovazione. Dopo una laurea in Comunicazione e un master in Giornalismo muove i primi passi nelle redazioni di alcune testate nazionali tra Milano e Roma. Attualmente collabora con diverse realtà editoriali.

Non ci sarebbero tracce che indichino “lesioni o segni di pneumatici e di passaggio della vettura sopra il corpo”. Lo ha riferito Enrico Marzaduri, avvocato difensore di Cinzia Dal Pino, in merito all’autopsia effettuata sul corpo di Said Malkoun, il 47enne senza fissa dimora investito e ucciso dall’imprenditrice 65enne la scorsa domenica 8 settembre a Viareggio. L’uomo aveva rubato la borsa della donna.

Le parole dell’avvocato della 65enne Cinzia Dal Pino

“L’unica cosa che posso anticipare (riguardo l’autopsia, ndr) è che non ci sono segni di soverchiamento della persona del rapinatore da parte dell’autovettura”, ha spiegato il legale, intervistato telefonicamente dalla trasmissione radiofonica La Zanzara (Radio 24).

Secondo la versione fornita dall’avvocato, la macchina non sarebbe “passata sopra”. “C’è stato sicuramente l’impatto reiterato ma non ci sono quei segni di soverchiamento” che indichino “lesioni o segni di pneumatici e di passaggio della vettura sopra il corpo“.

L’arrivo di Cinzia Dal Pino nella sua abitazione a Viareggio

Marzaduri ha spiegato che, a seguito del primo impatto del veicolo guidato dalla donna contro il rapinatore, “non era successo praticamente nulla, è caduto per terra, si è rialzato e ha ripreso a camminare nella stessa direzione”.

A questo punto la donna, vedendo che la situazione si stava evolvendo in un certo modo, avrebbe “nuovamente cercato di fermare il rapinatore colpendolo due volte con una sequenza quasi istantanea, a distanza di uno, due secondi lo colpisce e finisce col cofano contro una struttura rigida, una colonnina di un negozio”.

“Non ci è voluta passare tre, quattro volte come qualcuno ha detto sulla base delle immagini – ha concluso il legale della 65enne -. Lo capisco, ma le immagini vanno esaminate con calma“.

La vicenda a Viareggio e gli arresti domiciliari

L’imprenditrice resta per ora agli arresti domiciliari. Di fronte al giudice, Dal Pino aveva sostenuto di non aver ucciso l’uomo con volontà, ma di aver unicamente tentato di recuperare la propria borsa.

Dopo la vicenda era tornata al ristorante per restituire un ombrello preso in prestito.

Pur essendo tornata in possesso dello smartphone, recuperato dopo l’investimento, non aveva comunque chiamato l’ambulanza per chiedere il soccorso della vittima.

L’accusa delle sorelle di Said Malkoun

Nel frattempo, le tre sorelle di Said Malkoun si sono rivolte alla tv marocchina Chouf Tv, chiedendo giustizia per il fratello.

“Chiediamo giustizia per nostro fratello, assassinato in Italia: neanche un animale si ammazza in questo modo”, hanno dichiarato le parenti in un servizio realizzato dall’emittente nordafricana.

Fonte foto: ANSA/X

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963