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Christian Sodano dopo la strage di Cisterna di Latina è "distrutto": cosa c'era in auto, analogie con Turetta

Christian Sodano ha pianificato la strage? Cos'è stato trovato nella sua auto dopo il duplice omicidio di Cisterna di Latina e cosa c'entra Turetta

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Luca Mastinu

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, scrive di cronaca nera e attualità. Muove i primi passi nel fact checking per poi appassionarsi al mondo dell'informazione. Collabora con altre testate e siti web, esperto di musica.

Nell’auto di Christian Sodano, autore della strage di Cisterna di Latina, sono stati rinvenuti oggetti che potrebbero far prendere una nuova direzione alle indagini. Per questo motivo gli investigatori non escludono che il duplice omicidio nella villetta dell’ex fidanzata possa essere l’atto finale di un piano. I suoi legali riferiscono che Sodano si dimostra “addoloratissimo e distrutto”. Il 16 febbraio è arrivata la convalida dell’arresto.

Christian Sodano “addolorato e distrutto”

I legali Lucio Teson e Leonardo Palombi, al termine dell’interrogatorio di convalida del fermo, hanno riferito all”Ansa’ che il loro assistito è “chiaramente addoloratissimo e distrutto dopo una tragedia del genere”.

Davanti al gip Giuseppe Cario al carcere di via Aspromonte a Latina, riferiscono gli avvocati, Christian Sodano “si è riportato a quanto dichiarato dinanzi al pubblico ministero”.

All’interno dell’auto di Christian Sodano, autore della strage di Cisterna di Latina, è stato rinvenuto materiale che suggerisce la pista della premeditazione

Il 13 febbraio Christian Sodano ha ucciso a colpi di pistola Renée Amato e Nicoletta Zomparelli, rispettivamente madre e sorella dell’ex fidanzata Desyrée Amato, che è riuscita a salvarsi nascondendosi nella legnaia della villetta per poi fuggire verso un distributore di benzina per chiedere soccorso.

Sodano, finanziere di 27 anni, ha confessato l’omicidio e ha dichiarato di aver ucciso Renée esplodendo contro di lei due colpi: il primo proiettile l’ha resa agonizzante, dunque l’ha freddata con un secondo colpo “per non farla soffrire”.

Cosa c’era nell’auto di Sodano e perché si parla di analogie con Turetta

Come riporta ‘Il Messaggero’, all’interno dell’Audi A3 di Christian Sodano è stato rinvenuto uno zaino scuro contenente un paio di guanti, dei sacchi formato condominio in plastica e del nastro adesivo per imballaggi.

Ancora, sempre secondo ‘Il Messaggero’ nell’auto erano presenti delle manette, un manganello telescopico e un altro manganello in dotazione alle forze dell’ordine.

Si parla, quindi, di analogie con il caso di Filippo Turetta, l’assassino di Giulia Cecchettin. Il corpo della ragazza, infatti, era stato avvolto in sacchi di plastica e soprattutto l’ex fidanzato, nell’auto usata per la fuga in Germania, nascondeva anch’egli manette, nastro e guanti.

Analogie che, come già detto, aprono all’ipotesi della premeditazione.

La spiegazione di Sodano e dei suoi legali

Il 27enne ha spiegato che i manganelli e le manette rinvenuti all’interno della sua auto “sono ricordi” in onore della madre, una poliziotta, morta nel 2016.

Per quanto riguarda gli oggetti presenti all’interno dello zaino scuro, i legali di Sodano hanno spiegato che si tratta “oggetti di cui si avvale per la barca, dato che fa attività di pesca, utilizzati per altro”.

Fonte foto: iStock

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