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Chi è Anna Maria Bernini, ministro dell'Università e della Ricerca del governo Meloni

Fedelissima di Berlusconi e già ministro nel suo quarto esecutivo, è stata scelta dalla premier per occuparsi del mondo accademico: la sua carriera

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Nella tradizione napoletana, viene definito come “segreto di Pulcinella” quel fatto di cronaca, più o meno rilevante, di cui nessuno parla ma che tutti conoscono. Richiamandosi alla celebre maschera di carnevale tipica della cultura partenopea, viene data questa etichetta ad una vicenda conclamata di cui però i cittadini e le famiglie preferiscono non discutere per decenza, contegno o perché viene data per sottintesa (senza quindi bisogno di rievocarla nei discorsi).

Se parliamo di dinamiche politiche, il più grande segreto di Pulcinella è quello che riguarda la questione delle cariche tramandate per linea famigliare. È bene sottolineare che questo non è un automatismo (verrebbe a configurarsi una potenziale forma di reato), però accade spesso che figure di spicco del panorama amministrativo italiano si ritrovino con fratelli, figli o nipoti che arrivano ad occupare ruoli molto simili ai propri. Il motivo tutti lo sanno, ma nessuno lo dice.

Chi è Anna Maria Bernini, la ministro scelta da Giorgia Meloni dopo le trattative con gli alleati

Alla base, comunque, rimangono le competenze e non ci sono elementi per dubitare di Giorgia Meloni quando afferma di aver utilizzato solo ed esclusivamente questo criterio per scegliere i titolari dei dicasteri che compongono il suo governo. Quella della spartizione dei ministeri è stata forse la partita più complicata durante le settimane che hanno portato alla formazione del primo esecutivo guidato da una donna nella storia della Repubblica italiana.

Una volta ricevuta l’investitura popolare con il 26% di preferenze, la leader di Fratelli d’Italia ha dovuto trattare ad oltranza con i propri alleati per incastrare tutti i pezzi del puzzle in modo che nessuno risultasse scontento. Tra veti incrociati, nomi scartati e profili dibattuti, il 22 ottobre il nuovo governo di centrodestra è potuto salire al Quirinale per giurare nelle mani del Capo dello Stato.

Chi è Anna Maria Bernini, ministro dell’Università e della Ricerca: l’investitura al Quirinale

Proprio in occasione del momento solenne compiutosi davanti a Sergio Mattarella, i cittadini italiani hanno potuto conoscere i volti che compongono la squadra chiamata a risollevare il Paese da una profonda crisi finanziaria, una congiuntura di emergenze che pone grandi incertezze per quanto riguarda la stabilità dei conti pubblici nel prossimo futuro. Tra il rincaro del prezzo dell’energia elettrica (che ha fatto schizzare il costo medio delle bollette) e l’inflazione galoppante che ha stravolto le spese delle famiglie, c’era grande attesa per capire a chi sarebbero state assegnate le deleghe più scottanti dell’agenda politica e sociale.

E così, tra le figure designate per affiancare la premier nella legislatura corrente, c’è anche quello di Anna Maria Bernini, che ha ricevuto uno degli incarichi che l’opinione pubblica considera tra i più delicati, ossia quello di ministro dell’Università e della Ricerca.

Chi è Anna Maria Bernini, ministro dell’Università e della Ricerca: formazione accademica e vocazione politica

Emiliana di Bologna, classe 1965, da oltre un decennio Anna Maria Bernini rappresenta una delle personalità più rilevanti non solo nell’ambito del suo partito (è entrata a fare parte di Forza Italia nel 2013), ma anche nello sviluppo del centrodestra, formazione in cui milita sin dagli anni Novanta.

Di formazione giuridica (proprio come il padre), titolare della cattedra di Diritto pubblico comparato presso l’Università di Bologna, è un’esperta di arbitrato internazionale (proprio come il padre) in virtù del perfezionamento compiuto tra Londra, Parigi e gli Stati Uniti. Per anni ha svolto la professione nel ramo civilistico e in quello amministrativo, ritagliandosi un posto tra i migliori avvocati del Nord Italia, assistendo anche diversi personaggi famosi.

Chi è Anna Maria Bernini, ministro dell’Università e della Ricerca: i primi passi in politica e l’approdo in Parlamento

L’ingresso in politica risale a metà degli anni Duemila, quando viene chiamata da Gianfranco Fini per partecipare alla nascita di Fondazione Futuro, un contenitore di idee e progetti realizzato per supportare l’attività di Alleanza Nazionale. Nel 2008 il partito confluisce dentro il Popolo della Libertà e Anna Maria Bernini per la prima volta nella sua vita entra in Parlamento in quanto eletta alla Camera nella circoscrizione dell’Emilia Romagna.

L’anno in cui si registra una prima svolta è il 2010, quando viene candidata dal centrodestra alla presidenza della sua regione. Nonostante ottenga un ottimo 35% dei voti, viene battuta dal governatore uscente Vasco Errani. Rinuncia al seggio in Consiglio regionale e torna ad occuparsi più da vicino delle questioni nazionali, diventando una delle figure più fidate di Silvio Berlusconi (proprio come il padre negli anni Novanta).

Chi è Anna Maria Bernini, ministro dell’Università e della Ricerca: l’ingresso nel primo governo Berlusconi

Nella primavera del 2011 – in vista di un rimpasto del quarto governo del Cavaliere – il suo nome inizia a circolare con insistenza: Anna Maria Bernini viene indicata dalla stampa come il profilo più gettonato per sostituire Angelino Alfano come titolare del dicastero della Giustizia. A fine luglio le viene preferito il magistrato Francesco Nitto Palma, tuttavia entra comunque a fare parte del governo come ministro per le Politiche dell’Unione europea.

È in occasione di questo passaggio che il cerchio famigliare si chiude. La sua parabola professionale e politica si conforma in toto a quella del padre Giorgio, già citato molte volte nell’articolo. Occorre farlo di nuovo, in quanto anche lui fu ministro durante la prima esperienza di Berlusconi a Palazzo Chigi, quando nel lontano 1994 venne scelto per occuparsi di Commercio con l’estero. Oltre vent’anni dopo, la figlia può dire di aver seguito le sue orme: negli studi, nel lavoro, nel governo del Paese.

Chi è Anna Maria Bernini, ministro dell’Università e della Ricerca:

Che si tratti dell’ennesimo segreto di Pulcinella, questo sta al lettore giudicarlo. L’unica certezza è che, da lì in avanti, l’attività di Anna Maria Bernini rimane costantemente ancorata a quella di Forza Italia. Nel 2013 viene rieletta in Parlamento, ma questa volta trasloca al Senato. Dopo una legislatura trascorsa all’opposizione, nel 2018 è confermata a Palazzo Madama, dove diventa capogruppo dei senatori azzurri. All’interno del partito diventa vicecoordinatrice nazionale, occupandosi (insieme ad Antonio Tajani) di riconquistare il consenso popolare che tutti i sondaggi danno in crollo.

Il resto è storia recente, con la terza rielezione al Senato nel 2022 e la nomina a ministro dell’Università e della Ricerca. Tra le sue battaglie storiche ci sono la lotta alla discriminazione di genere (tema su cui si è spesso ritrovata in minoranza nel centrodestra) e la collocazione di Forza Italia su una linea più centrista e liberale rispetto alla dominante tendenza radicale. Ora le sfide che la attendono sono ardue, a cominciare dalla riforma degli istituti tecnici e dalla questione che riguarda gli sbocchi lavorativi per i neolaureati e i ricercatori.

Fonte foto: ANSA

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